FAQ - Sindrome Di Munchausen
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le cause della sindrome di munchausen?


ki conosce le cause della sindrome di munchausen..e gli effetti ke essa comporta
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guarda il dottor house
spiega tutto  (+ info)

SINDROME DI MUNCHAUSEN??


Salve a tutti, un quaqlche medico o studente di medicina potrebbe dirmi ke cos'è la sindrome di munchausen?
Ne ho sentito parlare in un qlk documentario kredo...
cmnq kiunque poxa dirmelo si bekka 10 punti
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La sindrome di munchausen non è una vera e propria malattia, ma una patologia psicologica spesso causata da maltrattamenti, molestie, traumi, e qualsiasi altra cosa che potrebbe aver sconvolto il sistema di una persona a tal punto da creare una patologia.
Il paziente vorrebbe avere l'attenzione di chiunque per il suo dolore, e per rendere tutto il mondo partecipe, comincia a cercare di farsi venire da sè una malattia, ingerendo sostanze o entrando in contatto apposta con materiali che causano malattie, patologie, infezioni, tumori, o qualunque altra cosa che possa farlo star male.
Scoprirla in un paziente non è certo immediato, ma se ne si viene a capo, escludendo qualunque altra malattia attraverso il quadro dei sintomi presentati dal paziente.
Le cause della sindrome sono o psicologiche e derivanti da un trauma, o sociali, una persona non accettata senza amici.
Una variante della sindrome, con le stesse cause, è la sindrome per procura, che comporta il danneggiare da parte del paziente, non se stesso ma le persone che gli stanno intorno.  (+ info)

Sindrome di Munchausen? puo essere collegata ala SIDS ?


SIDS = Sudden Infart Death Syndrome
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“LA SINDROME DI MUNCHAUSEN”

Di Anna Maria Messa

La mamma è la mamma... nell’immaginario collettivo come nel vissuto personale. La persona che più di tutte ti vuole bene, al di là di dinamiche familiare che possono inquinare un rapporto così privilegiato.
“È il rapporto più importante per la crescita evolutiva dei figli. Altre forme sostitutive non funzionano, anche il rapporto psicoterapeutico può arrivare a riparare eventuali disfunzioni ma non riesce mai sostitutivo”, precisa Marisa Malagoli Togliatti, ordinario di psicodinamica dello sviluppo e delle relazioni tra familiari dell’università La Sapienza di Roma. Un legame di dedizione e cura che risalta quando il bimbo è piccolo. Ma se l’attenzione si riduce alla richiesta di continue visite mediche del figlio, di sempre nuove analisi, in un ossessivo vagare tra ospedali, pronto soccorsi, indagini, interventi chirurgici... scatta un campanello d’allarme: non è più premature, è la cosiddetta sindrome di Munchausen per procura (MSbP), come l’ha definita nel 1977 il pediatra inglese Roy Meadow nel rapporto pubblicato su Lancet: “un bizzarro disordine mentale” per cui la madre simula la malattia del figlio, raccontano storie fantastiche su sintomi fittizi (che arriva anche a procurargli somministrandogli farmaci, lassativi e quant’altro) per ottenere trattamenti che chiariscano la malattia difficile da diagnosticare.
In realtà l’intenzione non è di nuocere ai figli ma estremo bisogno di protezione, di attenzione per sé. Raramente si tratta di donne con una vera e propria malattia mentale,dice la letteratura.
“In genere sono affette da Disturbo della personalità Istrionico, Borderline, Passivo- Aggressivo, Narcisistico, Paranoide, combattono la sensazione interna di vuoto assumendo il ruolo di madre devota e pronta al sacrificio di sé per i figli colpiti da malattie rare, difficili da individuare: con l’ammirazione di amici medici e paramedici. La malattia serve a queste donne dall’Io fragile e dall’autostima malcerta per crearsi un personaggio, ottenere un’attenzione”, scrive nel suo libro “Demoni del focolare” (Centro Scientifico Editore), Isabella Merzagora Betsos, direttore della Scuola Specializzazione di Criminologia Clinica dell’università di Milano.
A volte lo sbocco di questo percorso drammatico è anche la morte del bambino. Come in uno dei casi riferiti dallo stesso Maedow.
La madre somministrava al piccolo Charles di 15 mesi dosi tossiche di sale, con conseguenti ricoveri del bimbo per improvvisi attacchi di vomito e forti livelli di sodio nel sangue ma alle analisi non risultavano evidenze patologiche. Quando tornava a casa i disturbi si ripetevano, fino a condurlo alla morte. Un’altra madre alterava le urine della figlia di pochi anni determinando valori inspiegabili agli esami clinici: la figlia fu sottoposta a 12 ricoveri ospedalieri, 7 accertamenti con Raggi X, 6 esami in anestesia, 5 cistoscopie...
E c’è chi manomette cartelle e strumentazioni anche durante la degenza tanto che in alcuni ospedali americani e inglesi i reparti di neonatologia e terapia intensiva pediatrica sono stati dotati di telecamere a circuito chiuso.
“Sono casi rari ma ce ne sono. Come un’infermiera che lavorava coi diabetici e per prevenire il diabete iniettava l’insulina al figlio mandandolo in coma”, racconta Catia Bufacchi, psicoterapeuta, referente Lazio CISMAI, coordinamento servizi contro il maltrattamento e abuso all’infanzia, e coordinatrice del progetto Girasole dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.
“Spesso le donne fanno parte del personale paramedico o sono molto acculturate, piene di enciclopedie su cui documentarsi. Una madre anoressica dopo la nascita della figlia ha spostato la propria preoccupazione delirante della pericolosità del cibo sulla bimba e trasmesso la patologia, per procura. Oltre alle continue analisi voleva far mettere il sondino alla bimba di 15 mesi perché non mangiava... storie che hanno bisogno di un intervento lungo e specialistico”. Il medico deve però conoscere la malattia per riconoscerla, altrimenti collude con la madre che ha capacità manipolative, tutt’altro che violenta o negligente come un genitore maltrattante.
“Bisogna fare attenzione ma non creare allarme”, avverte Isabella Merzagora, “l’attuale sistema sanitario non lascia al medico il tempo per ascoltare: spesso è il redattore di richieste di accertamenti anche strumentali senza troppe verifiche”. La sindrome è comunque un disagio della famiglia e dei singoli individui e delle relazioni, sottolinea Bufacchi. “si vede subito il legame molto stretto tre madre e figlio, una simbiosi in cui la presenza paterna è emarginata perché il padre è troppo impegnato e il rapporto madre figlio diventa forte e incatenante. In genere c’è un conflitto di coppia negato, non riconosciuto”, conclude la psicoterapeuta.

La metà dei pediatri ne ignora l’esistenza
È facile che il medico possa cadere nella trappola delle fantasticherie materne.

SPESSO I MEDICI IGNORANO L’ESISTENZA DELLA “SINDROME DI MUNCHAUSEN”.
Ricorda Marisa Malagoli che una indagine di qualche anno fa ha scoperto che solo il 54% dei pediatri di base e il 78% dei pediatri ospedalieri di Verona la conoscevano. Inoltre emerse che nel 20% dei casi i genitori portano i figli dal medico più di una volta a settimana, una volta a settimana nel 36,5% e una o più volte al mese nel 43,5%. C’è poi un a quota di bambini “abbonati” al pronto soccorso: il 3% di loro è portato più volte alla settimana. Secondo i pediatri, la tendenza dei genitori a portare i bambini dal medico è dovuta, nel 70% dei casi, a eccessiva apprensione: nella maggioranza dei casi, infatti, si tratta di problemi facilmente risolvibili senza l’ausilio del medico.
Tra le altre cause c’è il bisogno di dimostrarsi genitori solleciti e ciò accade soprattutto nelle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano. Insomma, il ricorso al medico servirebbe a rendere più tranquillo e meno apprensivo il genitore che come effettivo aiuto alla salute del bimbo. Anche al pronto soccorso pediatrico, più dell’80% dei genitori non ci va per una effettiva necessità del piccolo: nel 60% dei casi c’è “eccessiva apprensione”, nel 24% dei casi le cause sono “altre” rispetto alla gravità della condizione del bambino.

www.associazioneprometeo.org

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La patogenesi della sindrome della morte improvvisa del lattante (SIDS) e della morte improvvisa perinatale, inclusa la morte intrauterina inaspettata del feto (SIUD), nella maggior parte dei casi sembra privilegiare una disfunzione del sistema nervoso autonomo coinvolto nel controllo dell'attività cardio-circolatoria e/o respiratoria. Ci sono fattori neurogeni chiamati in causa in tutte le teorie patogenetiche più accreditate (quella cardiaca-aritmogena, quella respiratoria da apnea e/o soffocamento, e quella viscerale discinetica). Anche il sistema di conduzione è soggetto a stretto controllo autonomico.

Riconoscere le anomalie strutturali del sistema nervoso autonomo è complesso, in quanto l'encefalo può apparire normale o presentare lesioni neuropatologiche aspecifiche (megalencefalia, astrogliosi, patologie demielinizzanti, ecc.). Pertanto, la maggiore sfida nello studio morfologico della SIDS consiste in questo: identificare la sede e la natura delle anomalie del sistema nervoso centrale e periferico che controllano le funzioni cardio-circolatorie e respiratorie.

I substrati istologici della SIDS dovrebbero essere ricercati nel vasto campo della neuropatologia, nei nuclei del tronco cerebrale [nucleo dorsale del vago, nucleo del tratto solitari, nucleo ambiguo, nucleo arcuato e superficie ventrale midollare], il midollo spinale (colonna intermedio-laterale), plessi mediastinici gangliari-paragangliari, neurorecettori intercarotidei, e sistema di conduzione cardiaco.

Che la SIDS abbia una genesi "multifattoriale" risulta bene dai dati raccolti in letteratura ed è quindi improduttivo ricondurne la patogenesi ad un filone unitario. Anzi, la stessa definizione di "sindrome" ovvero "il decorrere insieme" di manifestazioni morbose pre- e/o terminali non sembra sempre appropriata, data l’incostanza e la varietà sia dei sintomi premonitori che dei quadri microscopici.

Rivediamone brevemente gli aspetti considerati salienti, sia dal pediatra che dal patologo, incominciando da quanto accreditati periodici medici hanno recentemente enfatizzato, a proposito del guanciale. Il fatto che il bambino possa posizionare il capo in modo da ri-respirare la CO2 da lui stesso emessa, non sembra avere un così vitale e mortale rapporto con il tipo di polimero dell’imbottitura, più o meno sintetica (1). Circa la postura, il vigente orientamento che impone il decubito supino con la ri-bocciatura del decubito prono è riproposto in base a dati statistici, sebbene un gran numero dei casi di SIDS, studiati sotto questo profilo, non fossero anche corredati da controlli anatomopatologici attendibili (2). Ma i risultati percentuali su grandi casistiche parlano chiaro in favore del dormire in posizione supina ("back to sleep") (3).

Si ritorna quindi a focalizzare l’attenzione sulle tradizionali tesi anatomo-patologiche, scientificamente intese, ovvero: a) la tesi respiratoria, b) la tesi cardiaca e c) la tesi discinetica-viscerale (glosso-esofago-gastrica) con spasmo e/o reflusso (4-7), senza tuttavia tracciarne separazioni drastiche ma anzi con l’intento di sottolinearne una possibile, e probabile, affinità patogenetica bulbo-spinale.

http://users.unimi.it/~pathol/sids/testo_matturri_rossi.html

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http://www.mednat.org/vaccini/librobianco4.htm

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CHE COSA è LA SINDROME DI MUNCHAUSEN??


Tra le varie forme di abuso all'infanzia distinguiamo il maltrattamento (fisico e psicologico), l'abuso sessuale (intrafamiliare ed extrafamiliare) e la patologia delle cure (incuria, discuria ed ipercuria). All'interno di quest'ultima categoria troviamo la sindrome di Munchausen per procura, la più grave forma di ipercura per la quale il bambino è sottoposto a continui e inutili accertamenti clinici e cure inopportune conseguenti alla convinzione errata e delirante del genitore che il proprio figlio sia malato.
Nel DSM-IV la sindrome di Munchausen per procura viene definita come "Disturbo Fittizio con Segni e Sintomi Fisici Predominanti (300.19)". Si tratta di un serio disturbo di personalità con controllo volontario da parte del soggetto che simula la malattia, talora con una lucida convinzione delirante. Quando queste persone hanno dei figli, spostano su questi la loro convinzione di malattia, arrivando a sottoporli a continui accertamenti medici e cure inutili nonchè inopportune, giustificate esclusivamente dalle fantasie del genitore (quasi sempre della madre) e dalle sue conoscenze mediche. In queste situazioni il bambino tende a colludere con il genitore, simulando uno stato di malattia pur di avere garantite cure e attenzioni. In sostanza la malattia diventa per il bambino una modalità per superare la paura di essere abbandonato o rifiutato, perchè il genitore continuerà ad occuparsi di lui finchè presenterà i sintomi fisici, mentre la guarigione coinciderebbe con un abbandono. Nella sindrome di Munchausen il bambino arriva a perdere la capacità di percepire correttamente le sensazioni che gli provengono dal corpo, fino a non essere più in grado di distinguere se i sui sintomi sono reali, immaginati da lui o indotti dagli altri, con lo strutturarsi, come conseguenza, di un Sè fragile e poco differenziato. Le conseguenze più gravi di questo tipo di abuso emergono nel momento in cui il bambino cresce e diventa adolescente, entrando in una fase della vita che per definizione porta con sè una serie di problematiche legate al corpo. Il rischio che corre il ragazzo Munchausizzato è quello di continuare a percepire il proprio corpo come malato ed evolvere verso strutture psicotiche in cui sia centrale il delirio dismorfofobico e quello ipocondriaco, oppure sviluppare l'anoressia mentale nel tentativo di distanziarsi dai messaggi invalidanti ricevuti e negando e mortificando il proprio corpo considerato fino ad allora come oggetto malato del genitore.  (+ info)

Sindrome di osgood schlatter causa di non idoneità al vfp1?


Salve a tutti! Sono affetto dalla sindrome di osgood schlatter da più di 2 anni . Premetto che tutt'ora non ho alcun fastidio: pratico sport, palestra, calcio,ma anche prendendo una botta non provo alcun dolore...Se in caso non dovesse scomparire questa sindrome è causa di non idoneità al vfp1 ?
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Ciao, quanti anni hai scusa??? la sindrome di osgood-schlatter "guarisce" con la fine dello sviluppo, quindi verso i 17 - 18 anni... cmq non credo dia problemi per l'idoneità vfp1 perhcè come ti dicevo dopo i 18 anni si arresta e quindi non da più sintomatologia...  (+ info)

è possibile che la sindrome di turner possa verificarsi con la seconda gravidanza?


mia moglie ha dovuto subire un aborto terapeutico perche il feto si presentava con la sindrome di tuner,vorrei sapere se il problema potrebbe rigenerarsi,se il problema sia io o lei,se fosse un problema del mio seme come posso venire a conoscenza?
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Purtroppo avete le stesse probabilità della prima gravidanza.
Vi auguro di tutto cuore che vada bene Un abbraccio  (+ info)

Come si riconosce la sindrome del colon irritabile dal morbo di Crohn?


Sò che la sindrome del colon irritabile è funzionale mentre il morbo di crohn è una malattia organica (più seria), ma non saprei distinguerle in base ai sintomi.
Ho episodi di defecazione morbida e poco formata ogni mattino (e solo al mattino, poi defeco più normalmente) praticamente da sempre, è normale?
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Il morbo di Crohn si manifesta con diarrea, dolori nella zona centrale dell'addome, dimagrimento e febbre moderata. In alcuni pazienti possono verificarsi emorragie interne e anemia a causa del sanguinamento dell'intestino. La parete intestinale infiammata forma aree di ulcerazione o di gonfiore, assumendo un caratteristico aspetto a ciottoli. Il rivestimento muscolare dell'intestino si indurisce, diventando fibroso, e possono formarsi ostruzioni. Inoltre, quando l'infiammazione passa dall'intestino ad altre zone del corpo attraverso la parete intestinale, si possono sviluppare fistole, cioè aperture che mettono in collegamento, ad esempio, il tratto di intestino colpito con altre anse intestinali o con la superficie cutanea dell'addome.
La diagnosi del morbo di Crohn risulta spesso difficoltosa, soprattutto nella fase iniziale della malattia, perché alcuni suoi sintomi, come il dolore e la febbre, sono aspecifici. La conferma della diagnosi si può avere mediante tecniche radiografiche, con endoscopia o colonscopia, o mediante biopsia di un campione di mucosa dell'intestino.

Invece la colite, detta anche sindrome del colon irritabile, è una patologia funzionale del colon, che cioè non comporta lesioni ai tessuti di questo organo, ma solo disturbi della sua fisiologia. Essa è caratterizzata da cicli di stipsi e diarrea accompagnati da dolori addominali crampiformi; la sua origine non è ancora interamente chiarita. Sembra che essa abbia un'origine prevalentemente psicosomatica, essendo più frequente in individui soggetti a stress, ansiosi o irritabili; inoltre, può essere aggravata da determinate abitudini alimentari, quali un'alimentazione troppo ricca di cibi integrali e fibre che, soffermandosi a lungo nell'intestino, favorirebbero fenomeni fermentativi e la produzione di gas, con conseguente sensazione di gonfiore e fenomeni di meteorismo. Un altro tipo di colite a carattere funzionale e non infiammatorio, la colite muco-membranosa, determina l'emissione di feci ricche di muco, prodotto per eccessiva attività di secrezione del colon; talvolta, il paziente ha la sensazione di avere ancora l'intestino pieno anche dopo l'evacuazione.

TI CONVIENE PARLARNE AL TUO MEDICO DI BASE E DISCUTERE CON LUI SU COME AGIRE...PER TOGLIERTI OGNI DUBBIO LA COLONSCOPIA E' L'INDAGINE PIU' EFFICIENTE..CERTO E' MOLTO INVASIVA, PERCHè COMPORTA DOLORE E PREVEDE UNA PREPARAZIONE CON UNA PURGA DI 4 LITRI PER RIPULIRE L'INTESTINO PRIMA DELL'ENDOSCOPIA..MA UNA VOLTA FATTA SARAI SICURO AL 100% DI QUELLO CHE HAI!! IO L'HO FATTA E SON ANCORA VIVA E VEGETA!!:))
SPERO DI AVERTI AIUTATO BENE!  (+ info)

E' possibile che a delle persone di colore possa nascere un figlio con la sindrome di Down?


Stamattina con la prof di inglese stavamo parlando della sindrome di down, e ci chiedevamo se alle persone di colore possa nascere un bambino con questa sindrome..

Grazie per le risposte ^__^
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La tua domanda mi ha incuriosita molto,è vero non avevo mai sentito una cosa del genere,però se la maggior parte delle answersine lo confermano significa che è vero.
Comunque non l'ho mai visto,nel sul web (ed ho appena cercato) ne alla tv che un bambino di colore avesse la sindrome di down.
Ho trovato una cosa molto particolare,guarda qua http://www.3bscientific.it/shop/italy/attenzione-al-paziente-bambini/salomon-bambola-sindrome-di-down-trisomia-21-africano-maschile-w11203,p_51_154_0_0_3421.html  (+ info)

Esiste un centro di cura per mia madre che soffre di sindrome bipolare e di altre sindromi?


Gentilissimi,
mia madre ha 68 anni e soffre di sindrome bipolare con lunghe e forti fasi depressive e brevi fasi in cui sta meglio. Inoltre soffre di artrosi e dolori al ginocchio che le rendono difficile muoversi e camminare e che si aggravano quando è in fase depressiva. Soffre poi di disturbi cardiaci, diabete mellito 2 ed è in sovrappeso. Fino a circa un anno fa le cure che riceveva le consentivano di vivere discretamente con un sufficiente allineamento delle due fasi depressiva e normale. Ora però non esce quasi mai dalle fasi depressive che aumentano di molto gli altri suoi disturbi. Dato che i suoi medici perseverano nel proseguire l'approccio terapeutico che ha funzionato benino per anni ma che ora non ha più alcun effetto, sapreste indicarmi un centro di cura, una clinica o un ospedale in cui siano in grado di valutare la situazione di mia madre nell'insieme e non solamente da un unico punto di vista tralasciando gli altri?
Io e i miei fratelli siamo disperati. Non sappiamo cosa fare per aiutare nostra madre, non riusciamo a far comprendere ai medici che l'hanno in cura da anni che così non può andare avanti e vorremmo portarla in un centro dove abbiano il tempo di valutare la sua situazione nel complesso.
Vi ingrazio infinitamente.
David
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Io sono stata in cura al Parco dei Tigli vicino a Padova per 15 giorni. Ti consiglio di chiamare (trovi il numero sul loro sito internet) per chiedere un appuntamento con lo psichiatra. La prima visita con lo psichiatra è a pagamento e costa 100 euro; poi l'eventuale ricovero è gratuito con impegnativa del medico di base o a pagamento (mi pare 130 euro al giorno) privatamente, con tutti i confort possibili e immaginabili. Il servizio è favoloso, non è un comune ospedale ma una clinica privata e anche "di lusso", il personale gentilissimo e i medici competenti. Inoltre la lista di attesa non è delle più lunghe, nel mio caso si è trattato di 1 settimana poco più. Ti auguro tutto il meglio per tua madre.
Ah dimenticavo che prendono in cura anche persone con problemi fisici o non autosufficienti. Spero di esserti stata utile! Ciao!  (+ info)

Come mai non ho mai visto una persona con la sindrome di Down con la pelle nera?


Ho sempre visto i bianchi affetti da tale sindrome e vorrei sapere se sono io una cattiva osservatrice o è un dato di fatto che non esistono Dawn dalla pelle nera.Se fosse così sarei curiosa di capirne il perchè.Grazie in anticipo per la risposta.
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In realtà esistono, uno studio epidemiologico ha dimostrato che la percentuale è uguale in tutti i gruppi etnici. Considera però che, essendo la sindrome legata in parte all'età della madre al momento della gravidanza, nelle popolazioni africane ad esempio è raro che le donne aspettino i 35-40 anni per avere un figlio, oltre al fatto che l'aspettativa di vita in africa per i bambini con sdr. di Down è molto minore, in ultima i tratti somatici possono rendere meno evidente le caratteristiche tipiche di tale sindrome rispetto ad esempio alla popolazione caucasica.  (+ info)

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