FAQ - Epilessia Del Lobo Temporale
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Qual'è il ruolo dell'ippocampo del lobo temporale?


vorrei sapere qual'è la funzione dell'ippocampo nel cervello e anche qual'è la sua influenza nell'epilessia. Grazie
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L'ippocampo è parte del cervello, localizzato nella zona mediale del lobo temporale. Fa parte del sistema limbico e svolge un ruolo importante nella memoria a lungo termine e nella navigazione spaziale. Gli essere umani e gli altri mammiferi possiedono due ippocampi, uno in ogni emisfero del cervello

L’aumento dei livelli di glutammato è stato riportato nell’ippocampo epilettogeno dei pazienti con epilessia del lobo temporale.

Questa regolazione negativa sembra essere correlata alla patologia piuttosto che agli attacchi convulsivi, e può far parte del meccanismo che sta alla base dell’alterazione della clearance di glutammato, riscontrata nell’ippocampo dei pazienti con epilessia del lobo temporale con sclerosi ippocampale.

Cordialmente  (+ info)

mi è stata diagnosticata un'epilessia focus temporale chi può darmi notizie?


quali saranno le conseguenze immediate e se c'è una cura efficace
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niente avrai delle crisi epilettiche tra queste:
-sintomi psichici: manifestazioni affettive, illusioni, deja vu
-sintomi sensoriali: odori, suoni inesistenti
-automatismi oro alimentari

le cure dipendono da persona a persona, ma se è un epilessia sintomatica (se è quella che penso io) io i farmaci non servono a gran che..di solito in questi casi si preferisce intervenire chirurgicamente eliminando il focolaio epilettogeno  (+ info)

quali sono gli effetti di traumi o lesioni al lobo temporale?


a livello neurofisiologico
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: i lobi temporali elaborano il riconoscimento visivo, la percezione uditiva, la memoria e l'affettività. Pazienti con lesione acquisita unilaterale del lobo temporale destro perdono in genere l'acuità per gli stimoli uditivi non verbali (p. es., per la musica). La lesione del lobo temporale destro compromette gravemente il riconoscimento, la memoria e la produzione del linguaggio. I pazienti con foci epilettogeni, nelle parti mediali limbico-emozionali del lobo temporale, vanno in genere incontro a crisi parziali complesse, caratterizzate da umore incontrollabile e funzioni cognitive, emotive e vegetative anomale. Talvolta, questi pazienti presentano alterazioni della personalità, caratterizzate da irritabilità, misticismo e ossessività. Negli uomini, può esserci calo della libido.  (+ info)

dettagli sul lobo temporale?


qualcuno sa indicarmi un sito dove spiega bene e chiaramente il lobo temporale?grazie mille
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qua mi pare sia abbastanza chiaro
http://w3.uniroma1.it/anat3b/didatticanew/lezioni%20html/LEZIONE%2015.htm  (+ info)

cosa comportano lesioni al lobo frontale, lobo occipitale, lobo parietale e temporale nelle diverse aree?


fisiologia del sistema nervoso
mi serve x l'esame di fisiologia del sistema nervoso fortunatamente non x danni veri
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anche io devo fare l'esame. ma è un po' lungo da spiegare.
in pratica devi spiegarlo tramite il modello di Luria.
quindi ... se hai una lesione al lobo frontale.
dove siamo?!
nella 3° unità funzionale. quindi cominci.
in che area della 3° unità funzionale c'è la lesione?!
se è nella corteccia prefrontale: avremo una disturbi della personalità. Della volontà, il paziente è apatico.
se è nella corteccia pre-motoria: la sequenzializzazione.
quindi il paziente riuscirà a pianificare l'azione ma nn riuscirà a farla nella sequenza giusta.
se è nella corteccia motoria: l'esecuzione.
il paziente riuscirà a pianificare,programmare,sequenzializzare ma poi non riuscirà ad eseguire tutto il programma. poi se la lesione è nella parte destra... il paziente non muoverà tutto l'emisoma sinistro ( per il principio della controlateralità) . quindi è compromessa anche l'attenzione.
poi se cm abbiamo detto il problema è nella parte destra del cervello avremo problemi con il linguaggio ( visto che se ne occupa la parte sinistra del cervello.)

quindi .. è così per tutti gli altri lobi. non posso scriverli tutti sennò penso finisco domani!!;-)!
spero che almeno questo ti sia utile!

baci e buona fortuna per l'esame! speriamo ci vada bene  (+ info)

aiuto epilessia pensione di invalidità?


mia sorella e epilettica,non ha il grande male,ma ha l'epilessia localizzata al lobo fronto-temporale chiamata "sindrome mesiale temporale"- vorrebbe fare domanda per una pensione di invalidità,Le sue crisi sono da pluri settimanali (a volte anche giornalieri; 2 o 3 al giorno) a mensili (3,4 volte al mese).
Come potrebbe richedere la pensione? QUALCUNO L'HA GIA FATTO?? (ho gia letto dei link dove ne parlavano della percentuale di invalidità.
mi interessa sapere se qualcuno lo ha gia fatto e ha ricevuto una pensione
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http://www.altrodiritto.unifi.it/tutele/guida/invalidi.htm ci sono tutte le informazioni che ti servono.vai in un patronato per farti aiutare ciao.Ps.L'assegno viene dato a coloro che hanno un'invalidità dal 74% per cui tua sorella va visitata dalla commissione medica della usl per valutare la percentuale della sua invalidità:Comunque vanno allegate alla domanda altre certificazioni di patologie di cui soffre (se ce ne sono)  (+ info)

Epilessia temporale quali sono le cause?


Ho 42 anni e solo da qualche giorno mi hanno diagnosticato tale sintomo è possibile che il tutto dipenda dallo stress?
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Le crisi epilettiche possono verificarsi per motivi di pura disfunzione di popolazioni neuronali, in assenza di ogni alterazione morfologica (epilessie idiopatiche). Tuttavia, in un ampio numero di casi, le crisi sono la conseguenza di un danno cerebrale recente o preesistente, accertato (epilessie sintomatiche) o presunto (epilessie criptogenetiche). L’evoluzione della diagnostica strumentale neuroradiologica e l’esteso utilizzo della risonanza magnetica, ha permesso di identificare un danno cerebrale misconosciuto in un notevole numero di pazienti. Un esempio importante è l’identificazione di aspetti malformativi localizzati, come le displasie corticali focali. Le epilessie idiopatiche sono caratterizzate da esordio legato all’età, normale sviluppo psicomotorio e assenza di danno cerebrale. Lo studio dell’andamento delle anomalie EEG in veglia e in sonno è centrale per la diagnosi e quindi per la prognosi delle differenti forme. Le caratteristiche cliniche delle singole forme sono riportate in dettaglio nei lavori citati in bibliografia. Epilessie sintomatiche/criptogenetiche rappresentano la maggioranza delle epilessie che si protraggono nel tempo e che tendono ad essere resistenti ai trattamenti farmacologici.
Possono insorgere a qualsiasi età, comprendono sia forme il cui danno cerebrale può essere individuato e diagnosticato, sia casi in cui esso è solamente ipotizzabile. Le crisi possono essere monomorfe o polimorfe, la fenomenologia ed il quadro EEG dipendono dalla localizzazione del focolaio epilettogeno. Tra le forme parziali un posto particolare occupa l’epilessia del lobo temporale mesiale che presenta un tipico andamento bifasico con un episodio acuto iniziale (spesso una convulsione febbrile protratta) seguito dopo un periodo latente più o meno prolungato, anche di molti anni, da una fase cronica caratterizzata da crisi parziali spesso refrattarie al trattamento farmacologico. Per frequenza e difficoltà di trattamento questa forma rappresenta uno dei maggiori problemi dell’epilettologia dell’età adulta.
Le forme generalizzate esordiscono in grande maggioranza in età infantile. Possono insorgere in assenza di fattori causali noti, in bambini precedentemente normali (forme criptogenetiche), o in presenza di elementi che depongono per un danno cerebrale pregresso, di natura nota o ignota (forme sintomatiche). In questo capitolo si collocano alcune encefalopatie epilettiche dell’infanzia a prognosi severa sia dal punto di vista del controllo delle crisi sia da quello dello sviluppo somato-psichico. Convulsioni febbrili vengono normalmente definite le crisi che insorgono in fase di salita della temperatura in pazienti al di sotto dei cinque anni di età, neurologicamente sani. Vanno quindi distinte dalle crisi epilettiche vere e proprie che possono essere facilitate dall’ipertermia in pazienti epilettici o portatori di un danno cerebrale.
Tra le cause più importanti di epilessia sintomatica sono da ricordare le malformazioni (displasie, lissencefalia, facomatosi, malformazioni vascolari), le encefalopatie fetali e perinatali su base anossica ed emorragica, le encefalopatie infettive e postraumatiche, le vasculopatie (vasculiti, incidenti embolici), i tumori primitivi o secondari del sistema nervoso, le cromosomopatie (trisomia 18, sindrome di Down di Angelmann e di Prader-Willy) e le encefalopatie progressive geneticamente determinate (oltre a quelle riportate nella tabella 2 le encefalopatie mitocondriali, le acidurie organiche, le aminoacidopati e le malattie perossisomiali.
Nelle epilessie idiopatiche non esiste alcun danno cerebrale dimostrabile, una origine genetica è dimostrata o altamente probabile. Le mutazioni responsabili sono state fino ad ora individuate solo in forme rare a trasmissione dominante, che si esprimono con convulsioni ripetute in epoca neonatale o infantile precoce, con convulsioni febbrili o con crisi parziali che persistono in età adulta. Benché esse riguardino solo una popolazione limitata di pazienti sono di grandissimo interesse in quanto riguardano geni che codificano per subunità di canali ionici voltaggio-dipendenti o associati a recettori. Le mutazioni identificate interessano il recettore muscarinico in forme famigliari di epilessia frontale, i canali K+ nelle crisi benigne neonatali famigliari, i canali Na+ in una forma particolare di epilessia generalizzata con crisi febbrili e il recettore GABA in una sua variante e in una sotto forma di epilessia mioclonica giovanile. Per le forme più comuni di epilessia idiopatica non si è però giunti alla caratterizzazione molecolare ed è possibile che mutazioni diverse possano determinare fenotipi simili in differenti famiglie o aree geografiche. Per quanto riguarda le epilessie sintomatiche, la disfunzione epilettogena è determinata da alterazioni indotte dalla lesione sulle cellule nervose del tessuto circostante (come nei tumori) o incluse nel tessuto patologico (come nelle displasie).  (+ info)

Temporale...?


...secondo voi pioverà oggi??
che tempo fa dove siete??
qui a Vicenza fa freddo e si preannuncia un temporale...
lo so che salute mentale non è molto inerente, ma qui è pieno di gente simpatica....
x capitanfede85: qui il sole si è visto un attimo stamattina ma ore è proprio freddo e spero tanto che piova!
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da me non piove nemmeno se faccio la danza della pioggia!!!^_^

qui in sicilia c'è un sole che spacca le pietre!!  (+ info)

Sono ancora di moda due o più orecchini sullo stesso lobo?


Mi sono fatta fare i primissimi buchi alle orecchie (quelli classici, uno per lobo) meno di un anno fa.
Dato che non mi ha fatto molto male mi è venuta presto la voglia di farmi fare un secondo foro su ciascun lobo, per metterci orecchini piccini (tipo perla o punto luce) da abbinare a quelli nei due buchi principali.
Ora però mi viene il dubbio che i doppi buchi sui lobi stiano un po' passando di moda. Qualche anno fa c'erano tantissime ragazze che portavano anche file di numerosi piccoli orecchini sui lobi, ma conosco ragazze che ora hanno smesso di usare i buchi "in più" che si erano fatte fare.
Adesso mi pare che sia più attuale il foro sul traco (quel lembo dell'orecchio proprio davanti al canale uditivo) o in alto nella cartilagine. Oppure il brillantino al naso.

Voi avete fori multipli sui lobi? Vi piacciono?
Insomma, che ve ne pare?
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Io ne ho tre sul lobo sinistro, due su quello destro dove ho anche un piercing nella parte alta dell'orecchio (non so come si chiama....). personalmente li adoro e non li ho fatti x moda!  (+ info)

Salve a tutti quanto tempo ci mette a sgonfiarsi il lobo perche ho il dilatatore da 1cm?


e ho la barretta che mi entra ma nn esce perche il lobo ripeto e molto gonfio mi potete dare consigli su come farlo sgonfiare il prima possibile?? please? 20 pt miglior risposta seria e giusta da uno che ha avuto esperienza ho che fa piercing e dilatatori xD
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Prova a tenerci appoggiato un cubetto di ghiaccio per farlo sgonfiare un po'.
Però fascialo in un fazzoletto di stoffa, perché se metti il ghiaccio a diretto contatto con la pelle potresti bruciarti.

Ovviamente il mio consiglio vale se il gonfiore non è dovuto ad infezione: in tal caso evita le cure fai da te e rivolgiti ad un medico competente (piuttosto vai a farti dare un' occhiata al pronto soccorso).  (+ info)

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