FAQ - leucemia felina
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Come valutate una persona che, pur sapendo che il tuo gatto ha la leucemia felina, descrive così la sua .....?


.... sofferenza e il tuo dolore?

Su una pagina pubblica di Fb ho trovato il mio ex marito che, per farsi riconoscere da qualche altro commentatore, palesa il suo nick qui.
Leggiucchio il suo archivio e trovo questo scritto della sua nuova fidanzata:

“Volevo rendervi parte di una vicenda felina?
Come saprete bene l'ex moglie del mio fidanzato mi dà il tormento, in cambio io le rendo la pariglia e mi diverto un sacco con le sue perle.
Quella di oggi: porta il gatto dal veterinario perchè, poverino, è in fin di vita, sta malissimo, bisogna farlo sopprimere per evitargli inutili sofferenze.
Beh, gran manfrina, aspersione di lacrime...ed il gatto aveva solo un mal di gola!
...........................
Una bella punturina di antibiotici ed è pronto per tornare a mangiare come prima.
La mia domanda: siete favorevoli all'eutanasia animale?
A proposito, ho una domanda: la mia gatta ha la diarrea, secondo te, dovrei farle amputare una gamba?”
Alcune risposte:
“L' ex-moglie del tuo fidanzato scherza col fuoco.”
“mamma mia ma questa qui è sciroccata!”

Questo avveniva in febbraio, proprio mentre il mio povero gattino, morto dopo 48 ore di sofferenze atroci, alla malattia aveva dovuto unire l’incompetenza del veterinario a cui mi ero rivolta per l’eutanasia.
Per stargli vicino ho fatto le mie uniche due assenze dal lavoro: da strappare il cuore quello che è successo nella sua agonia!
Il mio ex marito, che con me aveva preso, allevato e amato quel gatto, era al corrente della malattia, dell’errata diagnosi del veterinario (proprio quella riportata dalla sua fidanzata!) e di come era poi morto il “nostro” gattino.
Ma la sua fidanzata, pur di non mancare un’occasione per mettermi alla berlina, ha voluto infierire con la cattiveria che abitualmente la contraddistingue.
E lui, succube com’è, non le ha imposto ALMENO DOPO la morte del gattino di cancellare questo ignobile scritto.

Come valutate il comportamento di questa coppietta di innamorati, entrambi qui presenti?
http://it.answers.yahoo.com/question/index;_ylt=AlSMfOIM7uFDW4U3gad1DOvwDQx.;_ylv=3?qid=20090303114303AA7DuoC
@ Diavolo - Hai ben ragione, adesso provo per l'ennesima volta a domandarglielo ...
@ Bescia - Hai perfettamente ragione.
Infatti, nel mio lavoro, mi occupo principalmente di quelle persone .... ciò non toglie che possa amare anche qualche animale trovatello o seviziato ....
@ Ottimo consiglio quello di Himmel & C.: glielo dite voi agli innamoratini che da un anno e mezzo qui narrano del loro meraviglioso amore e non perdono occasione per dir male di me? (come ben dice la signorina nel suo scritto!)
Ho provato e riprovato ad invitarle a parlaci a quattr'occhi da sensate persone adulte ...
Chissà, magari con il vostro aiuto il miracolo avviene!
@ Kyle: ma tu sei Lorena?
@ Sydney - Grazie, il tuo è un ottimo consiglio che certamente seguirò!
@ Scarabet - Telefono e mail sensate che invitavano a guardarsi negli occhi, da esseri umani decenti (di solito faccia a faccia molte cose si risolvono) .... non hanno avuto mai esito, anzi sono stati fieramente contrastati: lui era disponibile, ma lei assolutamente no!
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Sì, come dicono gli altri sarebbe meglio che vi chiariste in privato (per esempio c'è il telefono). Ad ogni modo, se è come dici, non è bello scherzare sulla tragica morte di un gatto e quindi disapprovo.  (+ info)

Nella classificazione linfomi perchè alcuni compaiono con il nome Leucemia?


Esempio Leucemia prolinfocitica a cellule T è un linfoma dei linfociti T.
Ma allora perchè non chiamarla leucemia?
Non capisco queste cose.
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Domanda molto specifica e "tosta", perchè la classificazione dei linfomi è sempre stata di difficile interpretazione ed io stesso nel mio corso di studi ho incontrato non poche difficoltà.

Il termine "leucemia/linfoma" si ritrova nella classificazione WHO e REAL dei linfomi e va ad indicare dei linfomi (quindi neoplasie nodali) le cui "stesse" cellule si ritrovano anche in forme leucemiche (neoplasie del sangue).

Ricorda infatti che i linfomi e le leucemie sono le stesse "bestiacce", con analoghi meccanismi patogenetici di base, sono uguali disordini clonali. La differenza, così piccola ma al contempo basilare, è quella strettamente "CLINICA".

Così avrai una leucemia linfatica cronica nel midollo, il cui clone maligno è analogo (sia morfologicamente che immunofenotipicamente) ad un linfoma a piccoli centrociti.

Non è semplice, spero di essere stato chiaro.  (+ info)

Aiuto per leucemia. Conoscete il nome di una pappa reale francese con embrioni di ape?


Un conoscente mi ha detto che un dottore di Torino ha aiutato un bambino malato di leucemia grazie a una potente cura a base di pappa reale francese con embrioni di api. Qualcuno ne sa di più sul nome del prodotto?
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Molto probabilmente si tratta della pappa reale prodotta dai Laboratoires Landais e si chiama LAIDABEILLE. In effetti ha un grande potere rigenerante grazie al contenuto appunto di embrioni di ape regina. Ho letto che ci sono degli studi del Max Plank in merito, comunque l'ho provata per aiutarmi con la mia malattia reumatica ed è notevole! Forse proprio grazie a quelle proteine che sono contenute dentro, o chissà che altro: in ogni caso funziona. Io le faccio arrivare in una farmacia che tratta omeopatici, e il distributore è la Viprof di Vicenza. Di solito me la fanno pagare 39 euri, ma sono 26 fiale. Le devi (far) prendere al mattino a digiuno e bisogna tenerle abbastanza sotto la lingua perchè è meglio che non vada subito nello stomaco dove i succhi gastrici ne ridurrebbero l'effetto. Avevo chiesto se potevo prenderne di più e mi hanno detto che in casi gravi si può anche prendere la sera prima di dormire anche due fiale: di notte l'organismo si rigenera...  (+ info)

Leucemia e tumore del seno esistono collegamenti e in che tipo di leucemia?


di per se non esistono collegamenti tra queste due forme di tumore. esiste però il rischio di una leucemia (soprt mieloide acuta) o di una mielodisplasia secondaria a chemioterapia. questo succede perchè i farmaci chemioterapici sono tossici per i midollo osseo.
spero di avere risp almeno in parte alla tua domanda.  (+ info)

Perchè dopo un trapianto di fegato, molte persone gli viene la leucemia ?


Ho 4 amici che hanno subito un trapianto di fegato e di questi 4, 2 gli è venuta la leucemia.
Perchè ?
Non so esattamente se è cosi, ma come esperienza personale 2 su 4, che viene la leucemia, ci dovrebbe essere qualche correlazione col trapianto di fegato.
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un trapiantato deve assumere a vita farmaci immunosoppressori altrimenti la sua immunità personale rifiuterebbe l'organo e lo rigetterebbe.
Presumo si abbiano le stesse percentuali di aumento di tumori nei trapiantati in qualsiasi organo, al pari delle persone che sono per altri motivi immunodepressi (malati di aids) nei quali l'aumento delle patologie tumorali è ben noto - nonostante questi ben noti fenomeni nell'uso che si fa della chemio-radioterapia ci si dimentica bellamente dell'importanza di avere un sistema immunitario integro e che svolga al meglio il suo lavoro.  (+ info)

un malato di leucemia e affetto da paresi lato sinistro ha diritto ad una pensione di accompagnamento?


A mio padre è stata diagnosticata una leucemia e mentre era ricoverato si è accasciato a terra per una paresi lato sinistro.Noi familiari potremmo fare richiesta per un eventuale pensione di accompagnamento o di invalidità?
p.s.a chi dobbiamo chiedere?
molte cose? Fatemi un solo esempio.CIAO grazie
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Per l'accompagnamento la vedo dura. (ci vuole il 100 x 100)
Invece per l'invalidità è fattibile, basta il (mi pare) 67 x 100 x averne diritto...
Devi sentire alla asl x l'invalidità e poi da un assistente sociale o un sindacato x sapere bene il resto x filo e x segno...
E se avete un auto una volta che avete il riconoscimento dell'handicap passa dal tuo comune x farti dare il tagliando x gli invalidi...  (+ info)

Che prospettive di vita e di cura ha la leucemia linfoide cronica?


in un soggetto maschio di circa 60 anni
la leucemia linfatica cronica e quella linfoide cronica sono la stessa?
per favore non fate il copia-incolla!
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Sí, linfoide e linfatica sono la stessa cosa, l'acronimo internazionale é CLL (chronic lymphocytic leukemia), é la piú frequente leucemia cronica e insorge in etá medio-avanzata con una proliferazione, di solito lenta e progressiva, di piccoli linfociti quasi sempre di tipo B maturo (molto raramente di tipo T).
La prognosi oggi é buona, soprattutto negli stadi iniziali la sopravvivenza puó essere anche di 15-20 anni, minore - ma sempre di anni - se la diagnosi é posta in stadio piú avanzato (III - IV stadio).
Se il soggetto non ha sintomi si puó anche rimandare ogni tipo di trattamento, altrimenti si usa la chemioterapia con farmaci come il clorambucid eventualmente associato a cortisonici, oppure la piú moderna fludarabina.
Un problema é spesso l'aumento di sensibilitá alle infezioni, poiché le persone colpite sono piú o meno immunodepresse,
e assai raramente l'insorgenza di un secondo tumore: assai rara l'evoluzione in una leucemia acuta (sindrome di Richter).
In conclusione oggi un soggetto con CLL puó fare una vita quasi normale per diversi anni, naturalmente attentamente seguito e controllato da un onco-ematologo.  (+ info)

Qualcuno di voi sa che effetti fa la radioterapia per la leucemia?


mia mamma la deve fare in testa e al miollo. Qualcuno di voi c'è passato o conosce qualcuno che l'ha fatta?
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la radioterapia ha lo scopo di uccidere le cellule del tumore...pero uccide anche le cellule normali quindi si possono avere problemi quali,diaree, mucositi, ilo vero problema della radio...è che sono radiazioni...quindi devono essere scheramte alcune zone come la tiroide, la mammella, utero...erche puo causaretumori in queste zone...ciao  (+ info)

farmaco glivec per la cura della leucemia mieloide cronica?


L'assunzione del farmaco glivec può raggiungere una guarigione completa della leucemia mieloide cronica?
O si deve continuare ad assuemerli per sempre??
Rix per favore...10 punti al migliore
Queste informazioNi le sapevo già...kmq grazie lo stesso.. se hai novità fammi sapere
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Il Glivec è il primo agente antineoplastico che appartiene ad una categoria di nuovi farmaci spesso detti “a bersaglio (target) ” o “biologici ” o ancora “intelligenti ”.
Caratteristiche peculiari e vantaggiose di questi nuovi farmaci sono:

l’azione selettiva su particolari substrati delle cellule tumorali,
la modesta insorgenza di effetti indesiderati anche nel caso di impiego prolungato nel tempo,
la possibilità di essere somministrati, in alcuni casi (come nel caso del Glivec), per via orale mantenendo il paziente in ambito ambulatoriale,
la possibilità di utilizzo in associazione con terapie tradizionali.
In particolare il Glivec (il cui nome non commerciale è imatinib o STI 571 dove STI sta per Signal Transduction Inhibition, ossia inibizione della trasduzione del segnale), è una piccola molecola in grado inibire l’attività sia della tirosin chinasi associata al recettore c-Kit (espresso dai tumori stromali dell’apparato gastroenterico inoperabili o GIST) sia della tirosin chinasi che viene attivata quando si verifica la traslocazione cromosomica del gene Bcr-Abl che è all’origine della leucemia mieloide cronica. Potente e intelligente, proprio per la strategia mirata che usa per colpire selettivamente le cellule tumorali, il Glivec ha rappresentato una nuova speranza nella lotta contro alcune malattie per cui non esistevano altrimenti possibilità terapeutiche.
Risale al marzo 2000 la prima volta in cui il Glivec è stato usato sui GIST con risultati tanto straordinari che il caso finì su una delle più autorevoli riviste internazionali di medicina, il New England Journal of Medicine : una donna finlandese trattata con la nuova molecola era guarita in poche settimane.

Il Glivec venne approvato nel 2001 negli USA dalla FDA (Food and Drug Administration), con una procedura di registrazione accelerata, che si concluse in poche settimane. L’iter registrativo accelerato, che rappresentò un record di velocità nel panorama delle terapie oncologiche, fu accettato perché il Glivec venne riconosciuto come farmaco salvavita, capostipite di una nuova era.
L'impiego del Glivec è diventato in questi anni un modello di riferimento, quasi una bandiera nella lotta contro il cancro e le leucemie. A poco più di cinque anni di distanza, le evidenze disponibili hanno, infatti, confermato l’importante attività e la buona tollerabilità di questo farmaco nella stragrande maggioranza dei pazienti trattati.
Uno studio clinico che ha fornito dati di fondamentale importanza riguardo all’impiego del farmaco Glivec è lo STUDIO IRIS (International Randomized study of Interferon and STI571). Si tratta di uno studio prospettico multicentrico (cui hanno partecipato 177 centri in 16 diversi Paesi) di fase 3 in pazienti con LMC in fase cronica di nuova diagnosi. I pazienti venivano randomizzati ad assumere STI 571 400 mg/die (553 pazienti) o interferone in associazione a citarabina (553 pazienti). Lo studio prevedeva che i pazienti in caso di mancata risposta o di perdita di risposta, aumentato numero di globuli bianchi o intolleranza ai farmaci potessero cambiare il trattamento.
Obiettivo primario dello studio era la sopravvivenza libera da eventi (in cui per eventi si intendeva la morte per qualunque causa durante il trattamento, la progressione verso la fase accelerata e blastica, la perdita della risposta, l’aumento dei globuli bianchi). Un primo dato molto significativo è stato che 382 (69%) dei 553 pazienti che assumevano imatinib hanno continuato ad assumere lo stesso farmaco per 60 mesi (mediana del follow up) mentre solo 16 (3%) dei 553 pazienti che assumevano interferone e citarabina hanno continuato lo stesso trattamento per 60 mesi (mediana del follow up). I risultati ottenuti nel gruppo di pazienti che hanno assunto imatinib (dall'inizio o dopo cross over) hanno dimostrato che la risposta ha continuato ad aumentare significativamente nel corso dei cinque anni dello studio. In particolare dal primo al quinto anno sono migliorate sia la risposta ematologica (dal 96% al 98%), sia la risposta citogenetica maggiore (dall' 85% al 92%), sia la risposta citogenetica completa (dal 69% all'87%). La sopravvivenza complessiva a 60 mesi è stata pari all'89%, ma solo il 4.6% dei pazienti è morto per cause correlate alla loro malatttia.
È ovvio che cinque anni sono un periodo di tempo limitato per poter prevedere cosa ci riserverà questo farmaco nel futuro. Molti studi clinici sono ancora in corso e i loro risultati saranno fondamentali per capire l’efficacia e gli effetti a lungo termine del Glivec e la possibilità di potenziarne l’attività aumentandone la posologia o utilizzandolo in associazione con altre terapie. Un problema che è emerso recentemente è lo sviluppo di resistenze al Glivec. La stragrande maggioranza dei pazienti risponde, infatti, a questo farmaco, ma esiste anche una piccola percentuale di pazienti che risultano resistenti o che lo diventano dopo esser stati trattati con il Glivec generalmente peDi seguito riportiamo le principali caratteristiche del Glivec (indicazioni terapeutiche, posologia e modalità di somministrazione, controindicazioni, principali effetti collaterali).


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Indicazioni terapeutiche: imatinib è indicato per il trattamento di pazienti adulti con leucemia mieloide cronica (LMC) con cromosoma Philadelphia (bcr-abl) positivo in fase cronica dopo il fallimento della terapia con interferone-alfa, o in fase accelerata o in crisi blastica. La LMC colpisce due persone su 100 mila; da 800 a 1.000 sono i nuovi casi ogni anno in Italia. È inoltre indicato per il trattamento dei GIST (Gastro Intestinal Stromal Tumours, tumori stromali gastro-intestinali), non operabili e/o metastatici. I GIST sono rari tumori dell’apparato digerente, localizzati più spesso allo stomaco (circa il 2/3 dei casi), più raramente nell’intestino tenue (circa il 20-30%) e, ancor meno frequentemente, in altre sedi quali intestino crasso ed esofago (approssimativamente nel 10% dei casi).

Posologia e modalitá di somministrazione: la terapia deve essere iniziata da un medico esperto nel trattamento di pazienti con LMC o GIST. Il glivec si utilizza in monoterapia e la dose prescritta deve essere somministrata per via orale, in un'unica somministrazione giornaliera durante un pasto e con un abbondante bicchiere d’acqua. Per i pazienti (bambini) che non riescono ad ingoiare le capsule, il contenuto può essere diluito in un bicchiere di acqua non gassata o succo di mela. Il farmaco è disponibile in capsule di colore arancione da 100 mg.
Per i pazienti con LMC in fase cronica il dosaggio raccomandato di Glivec è di 400 mg/die.
Per i pazienti in fase accelerata il dosaggio raccomandato di Glivec è di 600 mg/die.
Per i pazienti in crisi blastica il dosaggio raccomandato di Glivec è di 600 mg/die.
È possibile aumentare le dosi da 400 mg a 600 mg nei pazienti con malattia in fase cronica o da 600 mg ad un massimo di 800 mg (somministrati con dosi da 400 mg due volte al giorno) nei pazienti con malattia in fase accelerata o crisi blastica in assenza di gravi reazioni avverse al farmaco. I pazienti devono essere strettamente monitorati a seguito dell'aumento della dose dato il potenziale aumento di incidenza degli eventi avversi a dosaggi superiori. Il dosaggio per i pazienti pediatrici deve essere calcolato sulla base della superficie corporea (mg/m2). A bambini con LMC in fase cronica e in fase avanzata si raccomanda la somministrazione rispettivamente di dosi giornaliere di 260 mg/m2 e 340 mg/m2. Per i pazienti con GIST maligni non operabili e/o metastatici il dosaggio raccomandato di Glivec è di 400 mg/die. È possibile incrementare la dose da 400 mg a 600 mg nei pazienti che progrediscono con il trattamento con la dose più bassa.
Per quanto riguarda la durata del trattamento, negli studi clinici la terapia con Glivec è continuata fino alla progressione della malattia.

Controindicazioni: Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Effetti collaterali piú frequenti: le reazioni avverse variano da individuo a individuo, alcuni pazienti accusano pochissimi effetti collaterali, altri, invece, devono sopportare conseguenze più pesanti. Generalmente, gli effetti di imatinib sono lievi o moderati. Si manifestano spesso durante il primo mese di trattamento e migliorano dopo il periodo iniziale.

Nausea: in genere è lieve e può essere controllata con farmaci antiemetici. Il disturbo può essere ulteriormente alleviato assumendo l’imatinib dopo i pasti.
Diarrea: può essere controllata facilmente con gli appositi farmaci, ma è importante informare l’oncologo curante in caso di diarrea severa o persistente. In caso di diarrea, è importante bere molto per reintegrare i liquidi perduti.
Crampi e dolori muscolari: si possono alleviare assumendo analgesici leggeri dietro prescrizione medica.
Edema periorbitale e del viso: si tratta di un effetto abbastanza comune, non dannoso anche se esteticamente talora sgradevole. Molti pazienti aumentano di peso a causa della ritenzione idrica. L’assunzione di diuretici (farmaci che stimolano la minzione) può aiutare ad eliminare parte dei liquidi, ma in genere il disturbo si risolve da sé.
Aumento della lacrimazione: l’imatinib può aumentare la lacrimazione degli occhi.
Eruzione cutanea con prurito: questo effetto può essere alleviato assumendo antistaminici o pomate specifiche per combattere l’inaridimento della cute.
Leucopenia, piastrinopenia, anemia: durante il trattamento con glivec può verificarsi una diminuzione del numero di globuli bianchi (leucopenia) con conseguente possibile mggiore suscettibilità alle infezioni. Può inoltre manifestarsi una riduzione delle piastrine (piastrinopenia) con conseguente possibile insorgenza di ecchimosi o emorragie, oppure una diminuzione dei globu  (+ info)

Se il sangue per sbaglio viene a contatto con quello di un malato di leucemia si rischia il contagio?


no  (+ info)

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