FAQ - glioblastoma
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Ma gli italiani...come fanno a precedere sempre tutto il mondo?


Tumori cervello,scoperto gene
Studio italiano apre via alla cura

Ricostruita la catena di eventi che scatena i tumori più frequenti, devastanti e incurabili del cervello, i glioblastomi multiformi: la scoperta è stata fatta da un gruppo guidato dal ricercatore italiano Antonio Iavarone, che da tempo si è trasferito negli Stati Uniti. Iavarone lavora alla Columbia University di New York. Il suo studio è stato pubblicato su Nature. Si apre così la strada a una possibile cura.

Tutto è nato dalla scoperta dei due geni, chiamati C/Ebp e Stat3, responsabili della particolare aggressività dei glioblastomi. Sono una sorta di 'cupola' del tumore perché non solo cooperano tra loro, ma attivano altri tre geni, che a loro volta mettono in movimento una rete di altri geni.

Questa ricostruzione è stata possibile grazie all'analisi bioinformatica coordinata da un altro italiano, Andrea Califano, sempre della Columbia University. Così si è scoperto, sia nelle cellule sia negli animali, che eliminando i due geni della "cupola" si riduce la capacità delle cellule di formare i tumori. Quindi si è andati a cercare i due geni nelle cellule tumorali dei pazienti con il glioblastoma e si è visto che questi rendono il tumore estremamente aggressivo e riducono la sopravvivenza. In altre parole: per la prima volta diventa possibile prevedere come si evolverà la malattia.

Nel frattempo i due geni sono stati brevettati. "Il passo ulteriore - ha detto Iavarone - sarà identificare le molecole capaci di interferire con i due geni. E' in corso una prima valutazione di composti chimici, in cerca di quelli più efficaci, ma è ancora molto presto per parlare di farmaci".
Allora, per gli iconoclasti, aggiungo:
Il risultato è tanto importante che la famosa rivista Nature ha deciso di pubblicare l'articolo nella sua edizione on line, senza aspettare i tempi più lunghi della stampa.
Antonio Iavarone e Andrea Califano sono riusciti a interrompere la proliferazione delle cellule maligne dovute al cancro.
La parte medico-scientifica della ricerca si deve ad Antonio Iavarone e alla moglie Anna Lasorella, mentre Andrea Califano, che alla Columbia University insegna Bioinformatica, si è occupato di assicurare il contributo informatico necessario all'analisi e allo sviluppo dei dati.
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Il vero problema è che i ricercatori italiani sono costretti ad andare all'estero perché qui in Italia non hanno futuro...  (+ info)

Ha al massimo 6 mesi di vita...?


Mio padre ha un tumore al cervello (un Glioblastoma) e dopo avermelo tenuto nascosto per 1 mese ieri me lo ha detto...e non riesco a pensare ad altro! sono stata via 9 mesi per una vacanza studio e quei mesi con lui non ritorneranno più! mi ha detto che vuole che continui normalmente la mia vita e che non vuole che in questi 6 mesi il nostro rapporto cambi... ma io non ci riesco vorrei stare con lui ogni momento mentre lui continua la sua vita normalmente! secondo voi sto sbagliando a volere che il nostro rapporto cambi in qualcosa di più..stretto? non ci riesco proprio a far finta di niente!

grazie mille a tutti!
@Niki: vai a quel paese
Grazie mille a tutti davvero col cuore!
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Fai quello che più ti sembra giusto fare......io ho perso mio PAPA' tre mesi fa.....anche lui ha preso l'arcobaleno della vita troppo in fretta....nel giro di due mesi se n'è andato!!!E l'unico mio più grosso rimpianto è che io nn ero li con lui....vicino a quel letto di ospedale....ero all'ultimo mese di gravidanza e i medici mi sconsigliarono di entrare in rianimazione!!!Dopo tre giorni dalla sua morte ho dato alla luce il mio pargolo....ma credimi che dentro ho un gran vuoto quando penso a quei momenti...se solo avessi ascoltato il mio cuore....anzichè i medici.....tutto ciò che mi ricordo di lui era quando lo stavano portando su in sala operatoria nei corridoi che ho fatto appena in tempo a toccargli un braccio ma era già addormentato.....cmq tornando a te...se pensi che stargli più vicino lo possa far star bene e farti star bene fallo!!!!  (+ info)

vorrei sapere cosa ne pezzate?


Il vaccino in fase di sperimentazione
Annalisa Cretella, N. 8/9 agosto/settembre 2006

C’è un nuovo vaccino in fase di sperimentazione in America, per i malati di glioblastoma multiforme, un tipo di tumore cerebrale molto aggressivo e difficile da gestire che colpisce di solito le persone sopra i 50 anni, prevalentemente di sesso maschile.
Il vaccino, studiato dai neurochirurghi dell’MD Anderson Cancer Center di Houston, insieme con i colleghi del Duke Comprehensive Cancer Center di Durham (Stati Uniti), è mirato contro una proteina presente in circa una neoplasia su tre, e consente di prolungare la sopravvivenza dei pazienti. Attraverso questa vaccinoterapia si stimolano le difese dell’organismo, e si rallenta la progressione della malattia. I risultati positivi di questa sperimentazione preliminare sono stati presentati al congresso dell’Associazione Americana di Neurochirurgia che si è tenuto recentemente a San Francisco. Abbiamo chiesto un commento su questa ricerca e sulle novità terapeutiche che si stanno testando in questo settore, alla dottoressa Alba Brandes, direttrice dell’Unità operativa di oncologia medica dell’Ospedale Bellaria di Bologna, tra i massimi esperti italiani della malattia e coautrice di importanti studi nel campo.
"Questo studio - ha osservato la dottoressa Brandes - ha preso in esame 23 pazienti affetti da glioblastoma che, dopo trattamento chirurgico radicale e trattamento combinato radio- e chemioterapico con temozolomide erano stati trattati con un vaccino che aveva come bersaglio una forma mutata del recettore per il fattore di crescita epidermoide (EGFRvIII). Tale bersaglio non è espresso nelle cellule sane dell’organismo umano mentre è riscontrabile sulla superficie di circa un terzo dei glioblastomi. I pazienti trattati con questo tipo di vaccino hanno mostrato un intervallo di tempo dalla diagnosi alla progressione della malattia particolarmente lungo - 12 mesi - anche alla luce del confronto con i controlli storici, in cui la malattia andava incontro a progressione dopo circa 7 mesi".
Nel corso dello studio, dunque, ai pazienti sono state somministrate dosi di un vaccino diretto contro una proteina che è espressa soltanto dalle cellule tumorali e non da quelle sane, e che si ritrova in circa un terzo dei glioblastomi. I malati, dopo essere stati sottoposti a radioterapia conformazionale e a chemioterapia con temozolomide, hanno ricevuto tre vaccinazioni a distanza di due settimane, seguite da richiami mensili per un intero anno. Si è osservato che nel gruppo dei pazienti trattati con il vaccino il tempo impiegato dalla malattia per riprendere il suo cammino è stato, in media, di 12 mesi, mentre nel gruppo di pazienti che non aveva utilizzato il vaccino questo è accaduto dopo solo 7 mesi. In altre parole, si è avuto un aumento del 70% del cosiddetto tempo di progressione, cioè dell’intervallo dopo il quale il tumore torna a crescere.
I primi dati sono incoraggianti ma la cautela in questi casi è d’obbligo. "I risultati di questo studio sperimentale, sicuramente promettenti - ha rilevato Brandes - dovranno necessariamente essere confermati in studi con casistiche molto più ampie, in quanto i risultati possono essere stati influenzati sia dall’esiguo numero dei pazienti sia dal concentrarsi di diversi fattori prognostici positivi. Di certo questa sperimentazione, come altre in corso nei maggiori centri oncologici europei e degli USA, è espressione dei continui sforzi profusi nell’ambito della ricerca clinica per migliorare il trattamento di queste neoplasie". Sforzi che derivano dalle caratteristiche di alta malignità della malattia e dal suo impatto sociale, poiché le persone colpite sono ancora giovani che vedono compromessa la propria indipendenza e influenzato ogni aspetto della vita.

Qualche passo avanti
I glioblastomi multiformi, insiemi ai linfomi primitivi, hanno la peggior prognosi tra i tumori primitivi dell’encefalo. Ma passi avanti significativi sono stati fatti negli ultimi anni, sia riguardo ai progressi nella cura di questa malattia, sia soprattutto rispetto alla sopravvivenza media, che rispetto al passato è migliorata.
"Negli ultimi cinque anni - ha spiegato la dottoressa Brandes - si è passati da una morte quasi certa entro un anno dalla diagnosi a una sopravvivenza più lunga. I grandi passi in avanti si devono alle scoperte più recenti. Nel 2005, per esempio, è stato stabilito il nuovo standard di cura grazie a un ampio studio condotto dall’Organizzazione Europea per la Ricerca e la Cura del Cancro (EORTC) e dal National Cancer Institute del Canada (NCIC). Con l’avvento della chemioterapia con temozolomide concomitante e sequenziale alla radioterapia postchirurgica, la sopravvivenza è aumentata dai 12 mesi (con la sola radioterapia postchirurgica) ai 14,6 mesi. Un dato molto interessante è che la percentuale dei pazienti vivi a 2 anni è più che raddoppiata, dal 10% con la sola radioterapia al 26% con la terapia combinata e tale dato si
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cosa vuoi che ne pensiamo? Hai già detto tanto. E speriamo che vada davvero bene per tutti quelli che ce l'hanno.  (+ info)

è urgentissimo........?


ragazzi vorrei sapere se qualcuno è informato, come vanno le ricerche sulla cura del glioblastoma... rispondete è urgente
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Il glioblastoma è un tumore maligno del cervello, invasivo, a rapida crescita e prognosi infausta, quest'ultima è altamente influenzata dalle spiccate caratteristiche recidivanti di questa neoplasia. In Italia vi sono circa 7.000 nuovi casi ogni anno. Il glioblastoma può essere di tipo primitivo (può cioè manifestarsi ex-novo, senza che vi sia stata una lesione precursore di più basso grado) o manifestarsi come trasformazione di altri tumori cerebrali (per esempio gli astrocitomi). Una pratica divisione dei tumori astrocitici (o astrocitari) è la seguente:

astrocitoma giovanile pilocitico (grado I)
astrocitoma diffuso a basso grado o fibrillare (grado II)
astrocitoma anaplastico (grado III)
glioblastoma (grado IV).
A livello microscopico i glioblastomi vengono distinti in:

microcellulari
fusiformi
multiformi.
I glioblastomi multiformi (GBM) sono i più comuni e sono caratterizzati da polimorfismo cellulare, spiccata mitosi, trombosi vascolare, proliferazione di vasi sanguigni, necrosi.
Possono manifestarsi a qualunque età anche se il maggior picco d'incidenza è fra i 40 e i 50 anni. Sono i soggetti maschi quelli che risultano essere maggiormente colpiti da questo tipo di tumore.
Sintomi – La sintomatologia si evolve in modo piuttosto rapido. Il sintomo prevalente (oltre il 70%) è la cefalea ma si riscontrano anche convulsioni, vomito, alterazione del gusto, singhiozzo, deficit motori e mnemonici, disturbi del linguaggio, deficit visivi (annebbiamento, diplopia ecc.) e persino alterazioni psichiche.
Diagnosi – In presenza di uno o più fra i sintomi sopradescritti che non sia possibile inquadrare in malattie di riscontro più comune saranno necessari approfondimenti diagnostici. Le indagini vengono fatte attraverso la TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) oppure con la RMN (Risonanza Magnetica Nucleare), quest'ultima presenta una maggiore evidenziazione dei dettagli. Solitamente queste indagini vengono eseguite dopo l'infusione endovenosa di un mezzo di contrasto (di norma il gadolinio). Una maggiore impregnazione del mezzo di contrasto da parte del tumore rivela, in genere, un maggior grado di malignità di quest'ultimo. La diagnosi neuroradiologica non può comunque essere considerata risolutiva al 100%. La certezza diagnostica si ha con l'esecuzione di una biopsia cerebrale, di norma eseguita con tecnica stereotassica.
Un mezzo diagnostico usato più raramente è la PET (Positron emission tomography, tomografia a emissione di positroni), le prospettive sono interessanti, ma attualmente la sua affidabilità, per questo tipo di lesioni, è inferiore a quella della TAC e della RMN.
Terapia – La terapia del glioblastoma prevede inizialmente una terapia detta di supporto tendente a ridurre la pressione endocranica causata dalla massa tumorale e a far cessare o ridurre le crisi epilettiche. La terapia antitumorale specifica prevede tre presidi:

chirurgia
radioterapia
chemioterapia
non necessariamente in quest'ordine. Talvolta infatti il glioblastoma risulta inizialmente inoperabile e si ricorre quindi, in prima istanza, alla radioterapia e/o alla chemioterapia allo scopo di ridurre la massa tumorale e dare la possibilità al neurochirurgo di intervenire successivamente.
Chirurgia – Se la tipologia e la posizione del tumore lo consentono viene sempre effettuata la resezione macroscopica completa della lesione tumorale. Tale tipo di intervento non è possibile nei cosiddetti "glioblastomi a farfalla" che tendono a interessare entrambi i lobi cerebrali, coinvolgendo il corpo calloso.
Radioterapia – Sono tre le opzioni tipiche di questo tipo di terapia: la radioterapia convenzionale (cobaltoterapia), la radiochirurgia stereotassica e i radioisotopi.
La cobaltoterapia (radioterapia convenzionale) è la metodica più comune. Ha un effetto necrotico sulle cellule tumorali, purtroppo viene danneggiato anche il tessuto sano; si devono quindi somministrare dosi frazionate in varie sedute. Non è immune da seri effetti collaterali, tra i quali il calo delle capacità intellettive e di quelle visive.
La radiochirurgia stereotassica ha il pregio di colpire solamente la lesione tumorale senza che vi siano danni al tessuto sano che circonda il tumore. Di solito il trattamento consta di un'unica seduta.
I mezzi usati per l'irradiazione sono due:

acceleratore lineare modificato
Gamma Knife.
Quest'ultima tecnica viene ritenuta più precisa ma è decisamente più costosa della prima.
Il trattamento radiochirurgico è molto meno invasivo rispetto alla cobaltoterapia e presenta pertanto minori effetti collaterali ma è indicato solo per lesioni che non superino i 30 mm.
In pazienti con recidiva, che hanno già subito l'irradiazione e in cui un nuovo intervento chirurgico sarebbe eccessivamente rischioso, è possibile l'impianto di radioisotopi direttamente nella massa tumorale.
Chemioterapia – I chemioterapici più usati contro il glioblastoma sono l'ACNU, la BCNU e il temozolomide (nome c  (+ info)

hanno diagnosticato a mio padre....?


un glioblastoma multiforme al cervello, la situazione è gravissima ma qualcuno conosce dei casi in cui l'operazione è riuscita? ci sono delle speranze?qual'è il miglior centro?....aiutatemi!!!!!!!!!!
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Odio dover dare questo tipo di risposta, ma sarò diretto quanto la domanda.
L'aspettativa di vita massima, nella migliore delle ipotesi è di circa 3 anni (nel 7% dei casi).

Wikipedia non sarà il massimo, ma la pagina che riguarda il glioblastoma è ricca di riferimenti competenti.
Dagli un'occhiata.

Dai anche un'occhiata qui: http://www.neurochirurgia-udine.it/malattie/malattie.php?id=51

Credo che sarebbe bene che tu ti rivolga ad altri "luoghi" in Internet piuttosto che a Yahoo Answer.

http://www.medicitalia.it/02it/guida-consulti.asp
http://www.forumsalute.it/  (+ info)

Tumori cerebrali = sentenza di morte?


a beneficio di coloro che hanno seguito una domanda simile rivolta da Anastasia ribadisco la mia posizione precedentemente espressa e fortemente avversata.

La mia abitudine è di esprimermi su cose che CONOSCO direttamente e non sui "sentito dire" leggendari frutto di non si sa bene quale accozzaglia di informazioni raccolte, elaborate, "aggiustate" a proprio uso e consumo e trasformate in "verità" -

Viceversa ho ben poche certezze e verità assolute da ammansire a piene mani a tutti.

Il cancro è una malattia in cui ogni paziente rappresenta un caso a sè, difficilmente paragonabile ad altri. Pertanto esorto i lettori tutti a prendere con le dovute cautele chiunque si arroghi la competenza per dare pareri CERTI su un qualsiasi aspetto del cancro (prognosi, evoluzione, sintomi, speranza di vita etc...)

Offro da 7 anni il mio aiuto all'interno di una organizzazione di volontariato che segue i pazienti che decidono di curarsi con l'MDB.
I casi che passano alla nostra osservazione sono quasi sempre i peggiori e sono rappresentati da persone che dopo essersi sottoposte alle terapie convenzionali giungono al punto in cui l'oncologia tradizionale li congeda dicendo loro che sono state esaurite tutte la strade conosciute e percorribili.

Vi invito a sentire direttamente dalla voce del professor Di Bella quali tipi di neoplasie ritenesse maggiormente ostiche da trattare col Suo metodo e le ragioni possibili di una scarsa efficacia del Metodo (lunghi trattamenti tossici in primis ovviamente)

http://www.megavideo.com/?v=UH7FAWNB

Sottopongo alla vostra attenzione inoltre una testimonianza di un glioblastoma (citata in mio precedente post) in remissione totale

E' perfettamente chiaro che "una rondine non fa primavera" ma dovete anche assolutamente comprendere che è rarissimo che pazienti con diagnosi del genere rifiutino categoricamente ogni altro trattamento e si affidino come terapia di prima linea all'MDB -

Pertanto riaffermo la trattabilità di OGNI forma tumorale con l'MDB in quanto metodo che prescinde da considerazioni geografiche o volumetriche della neoplasia appoggiando invece il suo razionale al depotenziamento dei fattori determinanti la crescita, la virulenza, l'invasione metastatica e al ripotenziamento invece della smarrita capacità apoptotica delle cellule tumorali e del comparto immunitario del paziente.
Questo posso dire con ragionevole certezza che era (e rimane) il proponimento che l'ideatore dell'MDB voleva conseguire.

25) Andrea e Julia P.H./Locarno

a) Buona sera signori. Seguiamo da qualche tempo il Dibellainsieme e siamo contenti di averlo fatto perchè ora possiamo evitare quelle ricerche affannate che ci sono quando si presenta una esigenza urgente di salute.

Vi contattiamo per conto di nostri fraterni amici: la figlia, una ragazza di 19 anni, grazie allo scrupolo e alla lungimiranza di uno specialista oculista, ha potuto scoprire per tempo che ha un tumore cerebrale. La ragazza soffriva da qualche settimana di mal di testa e si era rivolta a lui per disturbi visivi dell'occhio destro. Grazie a voi e a quello che avevamo imparato, all'ospedale di ... (omissis) abbiamo troncato in modo molto deciso e secco le forti insistenze per procedere a intervento chirurgico seguito da radioterapia. Abbiamo preteso subito la documentazione clinica e ci rivolgeremo allo specialista Mdb che ci consiglierete.

Queste righe sono anzitutto per ringraziarvi immensamente, perchè grazie all'impegno che portate avanti da qualche anno si salverà (ne siamo fiduciosi) una vita in boccio; poi per chiedervi (ma ribadiamo che IN OGNI CASO la famiglia non seguirà altre vie) le possibili aspettative per questo tumore. La diagnosi che è stata fatta dopo la risonanza magnetica è di GBM, glioblastoma multiforme.

Vi ringraziamo anche a nome dei nostri amici per la risposta che vorrete darci.

postato da: Andrea e Julia P.H. (Locarno CH) in data: 2007-10-11 17:49:06.0


b) Ci tengo a informarvi su come siamo andati avanti dopo vostra indicazione seguito nostra del mese scorso.
Siamo andati anche noi dal dott. .. (omissis) che ha esaminato la ragazza e la documentazione appresso e fatto questa prescrizione: ...(omissis). Non ha voluto pronunciarsi, dicendo che occorre tempo per fare previsioni.
La cura è iniziata il 22 ottobre senza problemi per i farmaci che non hanno dato nessun fastidio. Pochi giorni fa la visione dell'occhio destro pare che di colpo si sia sistemata quasi del tutto e le cefalee sono diminuite non di frequenza ma di intensità sì. Siamo fiduciosi molto fiduciosi e vi terremo a corrente.

Grazie perchè non esistono altre parole. Non è valore che si possa pagare la speranza che si è accesa nella famiglia. Un grazie grandissimo.

postato da: Julia P.H. (Locarno CH ) in data: 2007-11-06 11:17:38.0

c) E' una grandissima gioia dirvi che l'ultima risonan
dimostra una riduzione netta del tumore, la vista è perfetta e non è tornato nessuno dei disturbi che c'erano al momento dell'inizio del Mdb.
Nel consegnare il referto il dottor ****** ha detto "in tutta la mia carriera non ho mai visto una cosa del genere. Prima la ragazza era perduta mentre adesso continua a migliorare".
Adesso abbiamo quasi paura di credere a questi esiti meravigliosi dopo neanche quattro mesi di terapia. Per il momento i genitori desiderano continuare la cura nella riservatezza per avere la massima tranquillità per la loro figliola, ma quando la situazione si consoliderà ulteriormente hanno intenzione di rendere tutto di dominio pubblico. Non si può continuare ancora a tacere di fronte a risultati come questi.
Un grazie infinito a voi e al Signore che ci ha donato questa opportunità.
Julia e Andrea
postato da: Julia P.H. (Locarno CH) in data: 2008-03-10
d) Era doveroso aggiornarvi ed è pure un piacere. Vi ricordo che avevamo scritto per il glioblastoma della figlia dei nostri amici più cari, ormai in cura da cinque mesi con il metodo Di Bella.
Non posso dire che la situazione è migliorata perchè era già ottima un mese fa. La ragazza nessuno la sospetterebbe malata di tumore se la vede. Ormai esce da sola perchè la vista è da dieci decimi e l'equilibrio è perfetto. Pensate che siccome i genitori erano in apprensione quando ha detto che non li voleva alle costole, ha camminato con un libro sulla testa sulla striscia del parquet del salone senza andare fuori mai una volta. Ci siamo messi a piangere tutti perchè non immaginavamo che fosse arrivata a questo punto.
Lo dico a tutti i malati che si curano con questa benedizione del cielo: abbiate fiducia e state tranquilli e soprattutto continuate senza ascoltare nessuno.
Un grazie e un saluto a tutti
Julia e Andrea
postato da: Julia P.H. (Locarno CH) in data: 2008-04-09
e) Un breve aggiornamento. Tutto prosegue nel migliore dei modi e aspettiamo la prossima RM chiesta dal dr. ******. La nostra piccola sta bene, ha un bel colorito, è aumentata di tre chili e sta imparando a guidare la macchina!
Ancora grazie per l'aiuto e vi aggiornerò.
Un saluto affettuoso a tutti
Julia
postato da: Julia P.H. (Locarno (CH)) in data: 2008-06-04
f) Carissimi tutti,
Il mostro che si preparava a uccidere la nostra meravigliosa piccola E' STATO SCONFITTO!!!! Questa la notizia bellissima che volevo dare a tutti gli amici di questo Forum che ringrazio anche a nome suo e dei nostri amici per la solidarietà e l'amicizia con cui ci avete seguiti. Faccio fatica ad andare per ordine ma ci tento. Devo dire anche che ci è capitata una cosa strana: saputo il risultato dell'ultima risonanza volevamo "rimuovere" l'angoscia di tanti mesi e non volevamo più parlare della malattia.
Ci siamo ritrovati tutti e cinque a volere solo rilassarci riposare e non tirare fuori nessun argomento che riguardasse quello che avevamo passato. Ci perdonerete quindi per la settimana che abbiamo lasciato passare prima di comunicarvi la meravigliosa notizia, che avevamo anticipato al dott. Adolfo.
Anche se la salute della nostra figliola (perché per noi è una figlia) migliorava sempre di più, e anzi possiamo dire che continuava a essere ottima, rimaneva la paura che si trattasse di un periodo di stanca del tumore e che questo volesse fare come certi sadici che fanno finta di volere risparmiare le loro vittime prima di ucciderle. Il tempo di attesa per l'esito della risonanza è stato infinito e ricordo come se li avessi davanti tutti i particolari del salotto di attesa. Ma quando il dottor ***** ha aperto la porta, e si è fermato con un sorriso che sembrava un sole abbiamo capito: il tumore è praticamente scomparso!!! Il dottor ***** ci ha detto che se esaminasse rapidamente una
risonanza come questa concluderebbe che non c'è nulla. Solo sapendo dov'era prima il tumore, guardando con molta attenzione si riesce a decifrare ancora l'ultima traccia necrotizzata. E questo in otto mesi di cura!
L'unica cosa che ci ha disturbati, anche se non più di tanto, è il silenzio di chi aveva escluso qualsiasi possibilità di salvezza, dicendo che l'unico modo per prolungare la vita della nostra cara era fare un (rischioso) intervento chirurgico e poi procedere con radioterapia. Quando lo abbiamo detto al dottor *****, che vi contatterà a breve, ha risposto: "preferisco non commentare".
La nostra piccola che farà tra poco vent'anni è partita in vacanza con i nostri amici e tornerà tra poco più di un mese, dopo andranno a trovare il dottor ***** per sapere come continuare la cura. So che ora ha la sua vita da vivere e che comprensibilmente i suoi genitori desiderano tenerla al riparo da ribalte di ogni genere, ma sono certa che la sua documentazione clinica sarà messa a
disposizione di chiunque sia interessato a studiare questa guarigione prodigiosa, perché altre giovani vite come la sua possano salvarsi .
Non posso concludere senza ringraziare Dio per avere fatto nascere il Prof. Luigi Di Bella e per il coraggio e la forza che trasmette ai suoi figlioli che continuano la sua opera.
Con immensa stima e riconoscenza
Julia
postato da: Julia P.H. (Locarno (CH)) in data: 2008-07-31
tratto da

http://www.dibellainsieme.org/sezione.do?nome=testimonianze
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C'era il bisogno di leggere parole come queste.
Non ho ancora guardato il video e non so su che tipo di cure si fonda il metodo Di Bella, invasive come la chemio?....vado a cercare di capirne di più.  (+ info)

glioblastoma multiforme?


so benissimo che non c'è via di scampo... ma il fatto che oggi a mio padre ne abbiano tolto il 90% allunga l'aspettativa di vita?
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purtroppo non credo tesoro, è il tumore più brutto che possa venire in testa, mi dispiace tanto! M a tu non arrenderti prega che i miracoli a volte esistono!  (+ info)

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