FAQ - Pannicolite Peritoneale
(Powered by Yahoo! Answers)

Per tutti quelli che fanno uso di alcool!!!!!!!!!!!?


E’ stato dimostrato che l’abuso d’alcolici provoca il malfunzionamento di molti apparati del nostro corpo e di conseguenza il loro danneggiamento.

Apparato digerente

L’apparato digerente è gravemente compromesso dall’alcol che provoca irritazione e danni alle pareti dello stomaco. L’indurimento delle mucose della bocca e della lingua alterano la percezione dei sapori. Bevendo alcol aumentano notevolmente le possibilità di contrarre esofagite, gastrite e ulcera così come aumenta anche la probabilità di sviluppare tumori alla bocca, all’esofago, allo stomaco, al colon e al retto.

Fegato

E’ stato dimostrato che gli effetti nocivi dell’alcol sono soprattutto a carico del fegato: il 90-100% di forti bevitori hanno un fegato ingrossato mentre il 10-35% sviluppa epatite alcolica e il 10-20% cirrosi. Astenendosi dal bere è possibile guarire un fegato ingrossato mentre l’epatite e la cirrosi alcolica sono malattie progressive e mortali che, di norma, non trovano benefici dalla riduzione del bere



La malattia peggiore è la cirrosi epatica..
La diminuzione della funzionalità del fegato comporta complicazioni quali:

* formazione di liquido a livello peritoneale (ascite)
* formazione di circoli venosi collaterali. Questi possono essere superficiali, ed essere visibili sull'addome ( viene chiamata caput medusae l'insieme delle varici venose che partono a raggiera dall'ombellico), oppure riguardare le vene alla giunzione tra esofago e stomaco, che sono rami rispettivamente della vena cava superiore e della vena porta e che si anastomizzano (uniscono) tra di loro, avendo così quest' ultime la possibilità di by-passare l'ostacolo dovuto alla cirrosi, presente nella circolazione portale intraepatica. La rottura di queste ultime varici può provocare una grande emorragia, evento temuto e pericoloso per la vita del soggetto, che può essere prevenuto però attraverso la terapia e il periodico controllo per via endoscopica (gastroscopia) delle dimensioni e del colore delle varici esofagee.
* encefalopatia epatica, che si manifesta con confusione mentale e sonnolenza, fino al coma
* sindrome epatorenale, caratterizzata da un rapido deterioramento della funzione renale
* epatocarcinoma, frequente causa di morte nei soggetti cirrotici, motivo per il quale questi vengono sottoposti a controlli periodici tramite ecografia , TC (tomografia computerizzata) , RM (risonanza magnetica) e e altri test sierici (dosaggio dell'AFP=alfa feto proteina).
----------

...estiquaatsi?  (+ info)

Tumore alle vie biliari e pancreas?


Mia zia è ricoverata e le hanno riscontrato quanto segue:
Non liquido libero in cavita' peritoneale.
Dilatazione delle vie biliari intra -epatiche dell'epatocolodoco e del
Wirsung che appaiono visibili sino al tratto retropancreatico;a tale livello
si evidenzia impregnazione delle pareti e tessuto solido ipodenso
apparentemente nei contesto dei lumi.
La seconda porzione del duodendo ed il ginocchio inferiore appaiono
dislocati lateralmente. ( il reperto appare di non univoca iterpretazione-
lesione della testa del pancreas? lesioni primitiva della V.B.P.? Utile
integrazione con R.M. ed eventualmente con ERCP.
Fegato ai limiti dimensionali della norma a densita' finemente disomogenea
senza evidenza di definite alterazioni focali.
Esiti di colecistectomia.
Milza e surrene destro a normale morfodensitometria;nodulo ipodenso di circa
13 mm a carico del surrene sinistro compatibile con adenoma non
funzionamente.
Reni in sede a conservata capacita' emuntoria senza alterazioni focali della
densita' parenchimale.
Vescica senza evidenza di lesioni di parete.
Utero ed annessi in involuzione.
Non si evidenziano significative tumefazioni dei linfonodi- addomino-
pelvici

Ringrazio anticipatamente a chi vorra' chiarirmi il quadro.

Grazie
----------

Salve.
Quello che riporti è il referto di una TAC. Difficile trarre conclusioni senza aver visitato il paziente e soprattutto sapere il motivo per cui è stato prescritto l'esame.
L'unica cosa che posso fare è il traduttore.
Diciamo che i reperti interessanti clinicamente sono 2:
Pare che all'interno di vie biliari e pancreatiche siano presente delle strutture ipodense (ossia scure alla tac) che le ostruiscano. Non si può dire nient'altro sulla natura, tranne che escludere con certezze la calcificazioni (che sono iperdense)
L'altro aspetto interessante è la dislocazione del duodeno. Devi immaginare il duodeno come una C che circonda la testa del pancreas. Per questo alterazioni della forma a C del duodeno possono essere dovuto ad alterazioni della testa del pacreas. E questo reperto sarebbe correlabile con il primo.

L'operatore suggerisce di eseguire una risonanza magnetica ed una ERCP per chiarire il quadro, ed ha ragione. Infatti con la RMN, che è simile alla tac, vedi meglio alcuni tessuti, tra cui proprio il pancreas.
COn la ERCP studi bene vie biliari e pancreatiche. Quest'ultima si esegue così: si entra con un sondino da gastroscopia dalla bocca e si arriva duodeno. Da qui si incanula l'ampolla duodenale (ampolla in cui convergono dotto biliare e dotto pancreatico, che riversa il contenuto nel duodeno) e si inietta del mezzo di contrasto che diffonde nel sistema tubulare di vie biliari e pancratiche. La visualizzazione del mezzo di contrasto tramite tecniche radiografiche consente la visualizzazione e lo studio delle suddette vie.

Questo referto non dice che ci sono neoplasie nè le esclude, ma afferma che c'è qualcosa di anomalo. Per capire cos'è l'anomalia servono gli esami descritti sopra.
In ogni caso, ammettendo che una neoplasia esista, alla tac non sembrano essere presenti infiltrazioni di linfonodi e organi circostanti, il che sarebbe un aspetto positivo.

Purtroppo non si può dir di piu.

Un grosso in bocca al lupo  (+ info)

un consiglio x riuscire a distrarmi?


sto sofrendo x una malattia molto grave k ha un mio parentee ho voglia di piangere ma non ci riesco e penso solo a quello, non ce la faccio piu______ magari anche qualche cosa per guarire la carcinosi peritoneale.....
peritoneale è la sacca che contiene tutti gli organi come lo stomaco, fegato ecc... si potrebbe operarlo, ma bisogna togliere tutti gli organi e lui è molto debole e potrebbe rischiare tantisimo la morte.....
----------

Ciao trovare le parole giuste in queste situazioni e' difficile anzi impossibile..anche io sono nella tua stessa situazione piango spesso ..mio papa' purtroppo ha un brutto tumore al pancreas con metastasi al fegato e al peritoneo.
Sono oramai cinque mesi che combattiamo, io e mia mamma con lui..per trovare un po' di speranza...l'unica cosa che ho imparato e che bisogna lottare.e vivere giorno per giorno lo sfogo e' giusto ma poi non bisogna piangersi addosso bisogna fare tutto il possibile per far vivere (nel possibile) sereni i nostri cari ...
Ti dico la verita' speranze ne ho poche ma quel poco che rimane voglio che lo viva bene anzi benissimo.....  (+ info)

Vi racconto la mia esperienza...Si tratta di malasanità oppure no?


Una notte in inverno mi svegliai alle 3 del mattino con un bruciore fastidioso nella zona del petto e decisi di andare in ospedale perchè temevo una bronchite.
Arrivato in ospedale dopo aver detto i "sintomi" aspettai circa un'ora in sala d'attesa e mi fecero accomodare facendomi un elettrocardiogramma.
L'elettrocardiogramma mostrava ,secondo il medico, un infarto acuto in atto (io ho 22 anni), e decise quindi di sottopormi anche ad un RX torace , risultato negativo (tutto nella norma), e ad un prelievo degli enzimi cardiaci ( esame positivo con enzimi alterati).
Il medico del pronto soccorso allertò cardiologia e mi fece sottoporre ad un ecocardiogramma che risultò negativo tranne per una lieve ipocinesia apicale.
Alla fine ,convinto dal medico del pronto soccorso, il cardiologo insistette per la coronarografia definendola "inevitabile" vista la situazione: così su due piedi accettai (voi cosa avreste fatto sentendovi dire "stai per morire d'infarto?!") e vi giuro che avevo un brutto presentimento, perchè io proprio ero sicuro di avere un cuore sanissimo, svolgendo una vita sanissima, praticando sport, non bevendo alcolici e non fumando e non mangiando schifezze e non avendo nessuna patologia come il diabete o l'ipercolesterolemia (tanto per fare degli esempi).
Dopo non pochi problemi nell'inserimento del catetere nell'arteria femorale l'esame coronografico risultò negativo: coronarie liberissime!
Completarono quindi l'operazione sfilando il catetere e pressando la ferita e qui viene il "bello"...
In quel momento sentivo un dolore atroce a livello inguinale e addominale e guardandomi mi accorsi che in quella zona avevo un bobbone grosso come un'arancia!!!
Spaventato chiesi ai medici cosa stesse succedendo e le risposte furono varie e mi spaventarono ancora di più perchè mi resi conto in mano a che razza di medici fossi finito...
Mi dissero che avevo forse la vescica piena e così mi misero il catetere vescicale ma una volta svuotata la vescica il gonfiore persisteva ancora tra inguine e addome e il dolore era fortissimo...
Mi dissero se avevo un'ernia e non me ne fossi mai accorto ma io ripeto, ero sano come un pesce prima di quell'intervento!!!
Mi dissero alla fine che forse era una reazione leggermente spropositata post-operatoria e che non dovevo preoccuparmi perchè si sarebbe riassorbita fisiologicamente...
Uscito dalla sala operatoria alle 6.30 -7 circa del mattino alloggiai nel reparto intensivo coronarico (UTIC) e lì ci rimasi fino alle 16-17 circa nonostante lamentassi di continuo dolori fortssimi tra inguine e addome appena alloggiato nella stanza...
I medici in queste 8-9 ore di degenza dicevano che era tutto ok e che dovevo resistere perchè si trattava di naturale decorso post intervento... mi dissero anche di essere più uomo e di sopportare meglio il dolore!!!!
Verso le 12.00 si decisero anche su pressione dei miei a armi ulteriori esami per chiarire se ero io che esageravo a riferire il dolore o c'era qualcosa che non andava...
Così mi fecero un eco e rilevarono una massa liquida estremamente estesa all'interno del peritoneo che partiva dall'inguine e arrivava fin sotto al rene destro!!!
Il radiologo sospettava che fosse sangue e così mi fecero un angio-TAC...i risultati arrivarono alle 15 circa e nel frattempo mi fu somministrato anche il pranzo e mi costrinsero quasi a mangiare per recuperare forze nonostante non avessi alcuna voglia di farlo visto che stavo soffrendo molto per il dolore.
Il risultato dell'angio-TAC fu chiaro: ematoma peritoneale e retroperitoneale esteso a causa di una breccia di quasi 2 centimetri all'intero dell'arteria femorale.
Fui ,alle 16-17, trasferito d'urgenza ad un ospedale più grande dove c'era un equipe di cardiochirurgia vascolare che mi avrebbe salvato.
Dopo alcuni problemi per l'approvazione dell'anestesia da parte degli anestesisti (perchè in corpo avevo eparina, aspirina e avevo anche mangiato!!!) comcinciò l'intervento.
Tutto andò per il verso giusto e rimasi circa 20 giorni in ospedale per un qualcosa che ancora oggi i medici interessati nella vicenda tendono a nascondere e dicono si sia trattato di miopericardite ma gli esami non dimostrano alcun riversamento pericardico tanto che per altri medici si è trattato di un semplice raffreddore...
Ad oggi sto bene ma questa vicenda mi ha turbato molto psicologimente perchè mi ha portato via circa un mese di vita gettato in un ospedale facendomi perdere un'intera sessione di appelli all'università e staccandomi dal mondo, dalla mia vita per un tempo abbastanza notevole... e tutto per un banale raffreddore...
Ho rischiato di morire dissanguato, se solo mi fossi tenuto quel dolore come mi consigliavano i medici a quest'ora non sarei qui a scrivere...
Vi chiedo quindi, se secondo voi si è trattato di malasanità. Io intanto, li ho già denunciati.
----------

Caro Tony, sono dispiaciuto, per quello che ti è successo, a me una cardiologa, dopo 15 giorni di ricovero e svariate analisi, mi ha "sentenziato" che la mia unica "possibilità" era il trapianto.
Ovviamente non sono stato dal giardiniere e il mio curare adesso sta bene.
Il nostro matteo 33 ha ragione, non si tratta di mala sanità, senza tutte quelle analisi, interventi e ultimo ma non ultimo i trenta giorni di ricovero, quanto fatturato in meno per l' ospedale? Dicci matteo, questa è buona sanità, ne vero????
Scusami Tony ho divagato, vedi io non sarei troppo "severo" nel sottolineare i LORO sbagli, sono uomini, studiano molto e sono molto preparati, ma non possono essere infallibili, e non sarebbe giusto chiederlo.
La cosa che io condanno, e lo faccio per esperienza, è il modo nel quale trattano noi malati, dal momento che entri in queste strutture, cessi di essere un individuo, cessi di essere un uomo e diventi un oggetto di nessun valore un oggetto verso il quale si può anche non avere rispetto, un oggetto che, nel silenzio, devi subire, ( lo ricordo ancora una volta) a mia Mamma due infermieri le hanno imposto l' igiene intima, inutili le sue proteste, hanno fatto il loro lavoro.
Ho visto sul suo volto la sofferenza per quella VIOLENZA, per mesi. Queste sono cose la cui gravità è enorme, ma loro, dall' alto della loro "moralità" quasi ci ridono," mica siamo nel medio evo", cose come questa ne capitano migliaia tutti i giorni!!!
A ragione Demy, la nostra collega, dovrebbero studiare prima "buon senso e sensibilità" , ad oggi totalmente privi dela più piccola preparazione.
Ti faccio tanti auguri.  (+ info)

Quanto vivono gli spermatozoi dopo un'eiaculazione? ?


BASTA LEGGERE FESSERIE. FACCIAMO CHIAREZZA.

La sopravvivenza degli spermatozoi dopo l’eiaculazione viene determinata da molti fattori tra i quali i più rilevanti sono la temperatura e il grado di acidità (il pH) dell'ambiente.
Lo sperma, che contiene oltre agli spermatozoi anche altro (es. il plasma seminale).
Per sopravvivere gli spermatozoi richiedono una temperatura 37 e 37,5 ° l’ambiente deve essere leggermente alcalino (pH tra 7 e 7,5) e ci deve essere disponibilità di zuccheri.
Un’alterazione anche piccole di questi fattori compromettono la possibilità di sopravvivenza degli spermatozoi.
Nella vagina, durante i periodi di non ovulazione, l'ambiente è acido (pH inferiore a 6) e gli spermatozoi vivono poco (pochi minuti).
Nei giorni vicini all'ovulazione, invece, quando è presente il muco cervicale, che ha il pH giusto, gli spermatozoi sopravvivono alcune ore (da 2 a 16ore).
Dopo aver superato il muco cervicale, nell'utero, nelle tube e anche nella cavità peritoneale possono sopravvivere anche giorni.
All’esterno, a temperatura ambiente, per esempio a 15 °, rimangono vitali circa uno o due giorni, ma non tutti e in percentuali sempre più basse col passare del tempo. (la vitalità degli spermatozoi dipende l'età).
A 36 ° vivono poche ore. Per conservarli due o tre giorni devono essere conservati a 4 ° (la temperatura di un frigorifero).

ATTENZIONE! Non sto facendo una domanda, sto facendo chiarezza a quanti hanno le idee un po' confuse sull'argomento.
----------

Ma vuoi fare un allevamento?  (+ info)

tumore???????????????????????????


Mio papà è morto pochi giorni io sono affranto dal dolore perché 1 anno prima dagli esami non c' era niente a 1 anno di distanza gli è stata diagnosticata una neoplasia del cieco,plurime lesioni secondarie epatiche bilobari,carcinosi peritoneale,metastasi epatiche multiple,di carcinosi peritoneale e di voluminosa massa del cieco che infiltra le ultime anse illeali e la parete addominale.
Mi chiedo se è possibile tutto questo nell'arco di 1 anno o è stato sbagliato qualcosa?????
ho bisogno di capire per andare avanti
----------

Caro Luca,
Le vorrei proporre il frutto di mie esperienze. Questo non servirà a lenire il Suo dolore, ma eviterà che Lei possa in qualche modo colpevolizzarsi o tormentarsi sul "cosa" sul "come" e sul "forse si sarebbe potuto fare", "agire", "disporre diversamente".
Le mie esperienze dicono che esistono neoplasie che corrono al galoppo ed altre invece più mansuete. Quando si ha la possibilità/sfortuna di vedere analoghe istologie, addirittura simili stadiazioni della malattia evolvere in maniera opposta ci si pone più di una domanda.
Le risposte che mi sono dato forse potranno apparire ingenue, ma posseggono grande valenza empirica: esistono organismi che sono "buoni conduttori" della malattia, ed esistono organismi che sono "cattivi conduttori" di malattia. Diversamente si spiega ben poco e ben poco chiariscono le statistische riguardo a questo fenomeno occorso anche a Suo padre.

Ci è sempre stato detto che il tale cancro è "particolarmente aggressivo", il tal altro è "indomabile" o a considerarci "fortunati" per avere contratto una forma "che ormai non desta più preoccupazione".

Mi creda Luca: è necessario spostare i termini della questione persuadendosi che la grande differenza in termini di prognosi la fa il paziente, col suo organismo bene o male "attrezzato" nei confronti della neoplasia.

L'attenzione terapeutica andrebbe orientata verso questi aspetti evitando trattamenti che spesso sono la causa prima di una involuzione aggressiva del tumore e della sua metastatizzzazione, ma questo non è stato il caso del suo caro babbo.

Cerchi di trovare almeno in questo un motivo di consolazione.  (+ info)

Tumore di mia nonna....?


Mia nonna è morta ormai da molti anni a causa di una voluminosa neoplasia localizzato nelle pareti retroperitoneali posteriori e conseguente interessamento del retto e del peritoneo limitrofo. Il chirurgo che lo asportò ci aveva detto che era maligno e grosso più di un pompelmo ed infiltrava il sigma come causa della proctorragia che aveva. Poi dopo due anni dall' intervento (non eseguita nessuna terapia) è morta a seguito di una massiva diffusione peritoneale e conseguente interessamento multiplo dell' intestino, MA nessuna metastasi a distanza (fegato, polmoni, ossa, ecc. tutto ok) confermato con TAC totalbody. In assenza delle cartelle cliniche adesso mi interesserebbe sapere che tipo di tumore poteva essere e se potenzialmente ereditario. Un medico che la seguiva aveva detto che "è a partenza da una linfoghiandola", ma dubito.... Ne sapete qualcosa??? _ GRAZIE!
Non sò se la potrò ricevere io la cartella clinica in nome di nipote, mio padre è morto, quindi!
----------

Non credo si sia trattato di un linfoma. Potrebbe invece essersi trattato di una mesotelioma peritoneale, con il quale trovo molta più corrispondenza clinica.
Richiedi le cartelle cliniche seguendo gli esempi degli altri utenti.
Saluti.  (+ info)

qualcuno può dirmi se conosce un metodo alternativo per curare metastesi al fegato?


un anno fa operata tumore ovarico con metastesi peritoneale
chemio 11 cicli
----------

Ti prego, non prendere nemmeno in considerazione quello che dice Iostosopralenuvole, che ci sta veramente... La Medicina proposta da Winnie Pruh è l'unica soluzione, vera e provata, verso i tumori. Dire che non esistono le metastasi, anche senza aver ancora fatto oncologia, mi sembra una cavolata fuori dal mondo  (+ info)

Per tutti quelli che fanno uso di alcool!!!!!!!!!!!?


E’ stato dimostrato che l’abuso d’alcolici provoca il malfunzionamento di molti apparati del nostro corpo e di conseguenza il loro danneggiamento.

Apparato digerente

L’apparato digerente è gravemente compromesso dall’alcol che provoca irritazione e danni alle pareti dello stomaco. L’indurimento delle mucose della bocca e della lingua alterano la percezione dei sapori. Bevendo alcol aumentano notevolmente le possibilità di contrarre esofagite, gastrite e ulcera così come aumenta anche la probabilità di sviluppare tumori alla bocca, all’esofago, allo stomaco, al colon e al retto.

Fegato

E’ stato dimostrato che gli effetti nocivi dell’alcol sono soprattutto a carico del fegato: il 90-100% di forti bevitori hanno un fegato ingrossato mentre il 10-35% sviluppa epatite alcolica e il 10-20% cirrosi. Astenendosi dal bere è possibile guarire un fegato ingrossato mentre l’epatite e la cirrosi alcolica sono malattie progressive e mortali che, di norma, non trovano benefici dalla riduzione del bere



La malattia peggiore è la cirrosi epatica..
La diminuzione della funzionalità del fegato comporta complicazioni quali:

* formazione di liquido a livello peritoneale (ascite)
* formazione di circoli venosi collaterali. Questi possono essere superficiali, ed essere visibili sull'addome ( viene chiamata caput medusae l'insieme delle varici venose che partono a raggiera dall'ombellico), oppure riguardare le vene alla giunzione tra esofago e stomaco, che sono rami rispettivamente della vena cava superiore e della vena porta e che si anastomizzano (uniscono) tra di loro, avendo così quest' ultime la possibilità di by-passare l'ostacolo dovuto alla cirrosi, presente nella circolazione portale intraepatica. La rottura di queste ultime varici può provocare una grande emorragia, evento temuto e pericoloso per la vita del soggetto, che può essere prevenuto però attraverso la terapia e il periodico controllo per via endoscopica (gastroscopia) delle dimensioni e del colore delle varici esofagee.
* encefalopatia epatica, che si manifesta con confusione mentale e sonnolenza, fino al coma
* sindrome epatorenale, caratterizzata da un rapido deterioramento della funzione renale
* epatocarcinoma, frequente causa di morte nei soggetti cirrotici, motivo per il quale questi vengono sottoposti a controlli periodici tramite ecografia , TC (tomografia computerizzata) , RM (risonanza magnetica) e e altri test sierici (dosaggio dell'AFP=alfa feto proteina).
----------

Hai fatto bene ad evidenziare i danni dell'alcool sperando che chi legge si rende conto
che la morte in questi casi non è cosi.....dolce
************************************************************************************************  (+ info)

1  2  3  

Lasciare un messaggio su 'Pannicolite Peritoneale'


Non valuta né garantisce l'accuratezza dei contenuti di questo sito web. Fai click qui per la clausola completa di garanzia da eventuali responsabilità.