FAQ - Malattie Della Gengiva
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vi è mai successo che il dentista vi levasse un pezzo di gengiva?


vi è mai capitato? in pratica senza anestesia mi ha levato della gengiva... apposta!!! non ho capito il perché... a voi è mai successo?
non faceva malissimo (ho un alta soglia di sopportazione del dolore....) però mi sembava incazzato (gli avevo appena detto che non volevo fare alcuni lavori in bocca... meno soldi....) è stato strano.... non mi convince, non riesco a fidarmi di ciò che mi propone di fare come lavori in bocca... non sò che fare!!!!
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che dici sarà un sadico.. ?  (+ info)

in che consiste il sollevamento della gengiva per inserire otturazione?


salve, mi è stata diagnosticata una carie intragengivale. Oggi mi è stato devitalizzato il dente in questione e il dottore mi ha detto che tra due settimane ci sarà l'intervento, appunto, di sollevamento della gengiva, la conseguente otturazione e la chiusura.
Ecco, vorrei sapere precisamente in che consiste. Ho cercato su internet ma ho trovato cose molto vaghe e dove si parla principalmente di scollamento, che non so se sia la stessa cosa.
Chi può descrivermi nel dettaglio le fasi dell'intervento, se ci vorranno punti, se è doloroso?
grazie, avrei bisogno di informazioni molto precise.
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intanto vorrei tranquillizzarti l' intervento di cui parli è semplice e non è doloroso perché viene effettuata l' anestesia ... si tratta semplicemente di questo il dentista con modalità diverse fa retrarre la gengiva che va a coprire il colletto dove c'è la lesione cariosa . può utilizzare un filo retrattore cioè un filo di vario spessore che viene inserito con una spatolina questo filo è impregnato di nitrato d' argento esso causa una contrazione del tessuto gengivale ed una emostasi cioè impedisce alla gengive di sanguinare ... , oppure può utilizzare un bisturino elettrico che brucia la gengiva e causa la retrazione del colletto gengivale ... ma ci sono anche altri modi... ma stai tranquilla la gengiva lesionata nell'arco di 8 giorni si ricostituisce.normalmente . di solito si cerca di usare tecniche che non facciano sanguinare la gengiva perché il sanguinamento interferisce in modo importante con la qualità dell'otturazione vengono usati materiali chiamati compositi a base di resine e cristalli di varia natura . l' umidità è un impedimento alla corretta esecuzione dell'otturazione.. quindi il sangue come la saliva devono essere evitati ..

comunque stai tranquilla il tutto viene effettuato col' anestesiaia locale alla fine dell' anestespotrestiti sentire un po' di fastidio che può essere lenito con un antidolorifico e decollutorioio alla clorexidina .  (+ info)

dopo una devitalizzazione è normale provare un dolore tremendo sotto la gengiva?


mi è stata fatta martedì, ma ancora ho male.
non prendo aulin perchè ho paura a combinarlo con altri farmaci che prendo. può essere che non mi abbia devitalizzato proprio un bel niente?
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Purtroppo, potrebbe anche capitare ..Chiamasi lesione genngivale.Può ,succedere in presenza ,o di un'estrazione e/o devitalizazzione. esiste una sutura in pomata ...Chè sicuramente,quello chè hà eseguito la devitalizzazione non farà.Si rivolga ,ad altri  (+ info)

Gonfiore gengiva a livello dente del giudizio?


Salve. Su consiglio del mio dentista, prossimamente andrò a operarmi per togliere i denti del giudizio dell'arcata inferiore in quanto non riuscendo ad uscire per il poco spazio tendono a fare solo male. Il dente (parlo di quello a destra che interessa ora il dolore) è incluso, cioè parte è fuori e il resto sotto la gengiva che non uscirà mai perchè non c'è spazio.
Il mio problema attuale è che da qualche giorno ho dolore a questo dente e da oggi la gengiva ha iniziato a gonfiare leggermente (assumendo la forma di pallina). Sto facendo risciacqui piu volte al giorno con il collutorio. Credete che questo rigonfiamento possa andare giu nel giro di qualche giorno? E' normale che ci sia? Che altro mi consigliate di fare per ridurlo?
Sono andata questa mattina dal dentista. Mi ha prescritto degli antibiotici!
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è da ieri che ho la stessa cosa prima un male cane oggi un po meglio stasera vado dal dentista e vediamo cosa mi dice , ma era già successo mi aveva dato un antibiotico si era sgonfiato e dopo ha fatto la medicazione , mi sa che dovrai fare lo stesso anche te per cui per ora prendi qualche analgesico che hai a casa e poi vedrai che una volta da lui saprà come fare ok ciao  (+ info)

Pert curare infiammazione alla gengiva, conviene un collutorio o la vecchia soluzione acqua e sale?


usa un dentifricio salino ( neo emoform )
senza strofinarti pesantemente con lo spazzolino
poi usa un colluttorio a base di alcool disinfettante .
Sicuramente hai in corso una gengivite o paradontite .
Controlla i colletti dei denti se si sono abbassati.

LE INFEZIONI DELLA CAVITÀ ORALE COSTITUISCONO, IN PARTICOLARI SITUAZIONI,
UNA IMPORTANTE FONTE DI CONTAGIO POICHÉ I MICRORGANISMI PATOGENI,
INALATI CON I FLUIDI OROFARINGEI, POSSONO COLONIZZARE LE BASSE VIE
RESPIRATORIE E CAUSARE POLMONITE. GLI AGENTI PATOGENI SONO PRESENTI
NELLA PLACCA DENTALE DEI PAZIENTI ANZIANI CON UNA SCARSA IGIENE ORALE
E GRAVI MALATTIE DEL PERIODONTO, SPESSO RISCONTRABILI ASSOCIATE A
GRAVITÀ DEL QUADRO CLINICO E AMANCANZADI AUTONOMIA, DUE CONDIZIONI
FAVORENTI LA PROLIFERAZIONE DEI BATTERI E CONSEGUENTI, POSSIBILI,
SEQUELE POLMONARI.

LE PROBABILITÀ
di contaminazione
sono maggiori per coloro che risiedono
nelle istituzioni a lungo degenza e nelle “intensive
care units” ospedaliere (1). Attraverso
una ricerca, condotta sulla letteratura
on line, sono state reperite delle revisioni
sistematiche di studi in argomento e delle
linee guida per la miglior pratica, con lo
scopo di fornire, agli operatori che hanno
la responsabilità di gestire l’igiene orale dei
propri assistiti, le più confermate raccomandazioni
basate sull’evidenza. Dopo
alcune considerazioni generali, tratte dai
lavori esaminati, sarà riportata, pressoché
integralmente, la traduzione delle le Linee
Guida sulla gestione dell’igiene orale pubblicate
da “The Joanna Briggs Institute” (3).
Introduzione
Molti studi recenti hanno ricercato la relazione
fra le patologie della cavità orale e
l’insorgenza e/o la cronicizzazione di
malattie come la polmonite e la malattia
polmonare cronica ostruttiva (COPD),
specialmente in soggetti istituzionalizzati.
Alcuni autori (Scannapieco FA, Bush RB,
Paju S.)(2) hanno effettuato una revisione
sistematica della letteratura con lo scopo
di determinare se gli interventi che migliorano
l’igiene orale riducono il tasso di
polmoniti nella popolazione ad alto rischio.
Le conclusioni del loro lavoro sono state
che esiste buona evidenza che la colonizzazione
da parte di specifici agenti
patogeni, favorita da una scarsa igiene
orale e malattie del periodonto, sia associata
a polmonite nosocomiale; non è
stata, invece, trovata una chiara relazione
con la COPD. Queste considerazioni sottolineano
l’importanza di ritenere la cura
dell’igiene orale come un tipo di intervento
ad alta priorità. Secondo le Linee Guida
pubblicate dal National Guideline
Clearinghouse (NGC) (4) l’intervento da attuare
è composito e comprende aspetti
come l’identificazione dei fattori di rischio
dei problemi orali, una baseline di valutazione
della salute della bocca, la valutazione
delle cure attuate, lo sviluppo di un
piano di cura e la identificazione di strategie
generali per l’igiene orale. Per un approccio
efficace gli elementi importanti da
rilevare sono: il comportamento, la comunicazione,
la presenza di demenza e di
eventuali lesioni orali correlate alla situazione
di denti e dentiere; lo stato dei denti
naturali; la scarsità e/o eccessiva produzione
di saliva e problemi di deglutizione;
le cure igieniche orali palliative. Le persone
più soggette alle malattie orali sono coloro
che soffrono di impoverimento cognitivo
e/o altre condizioni neurologiche, di dipendenza
funzionale, di problemi comportamentali
durante le cure di igiene orale, di
ipofunzione delle ghiandole salivari e secchezza
della bocca (xerostomia), di frequente
esperienza di carie dentali, di forme
di immunodeficienza e diabete. Gli
individui con alterate condizioni cliniche,
mentali, fisiche e/o psicosociali, che non
possono agire personalmente l’igiene
orale, e/o che non sono in grado di riconoscerne
cognitivamente il bisogno, sono
i più soggetti alle malattie correlate alla
placca, poiché questa non viene regolarmente
rimossa. Altre cause di incentivazione
delle malattie orali, oltre allo stato di
salute declinante ed alla disabilità, è
l’assunzione contemporanea di molti farmaci,
che possono causare xerostomia,
condizione che permette ai batteri orali di
prosperare senza essere ostacolati adeguatamente
dalla saliva. Come risultato la
placca batterica dentale è più virulenta e
il tasso di carie dentali aumenta mentre
l’ambiente orale diventa più acido.
Alcune considerazioni utili nel decidere
l’implementazione di Linee
Guida per la gestione delle cure
orali negli anziani.
• I problemi orali sperimentati dagli anziani
sono generalmente preventivabili e non un
risultato diretto dell’invecchiamento. Le
malattie della bocca correlate con la placca
sebbene, generalmente, non minacciose
per la vita o gravemente debilitanti, possono,
tuttavia, influenzare negativamente
la gestione delle condizioni cliniche, la
nutrizione, la salute in generale e la qualità
di vita.
• Una buona igiene orale può minimizzare
la produzione di agenti patogeni, che
potrebbero entrare nel sistema ematico o
essere aspirati nei polmoni.
• La regolare valutazione della bocca e
delle strutture attigue può aiutare a
prevenire altri problemi sistemici, causa di
più serie complicanze; può servire, per
esempio, ad identificare una modalità per
migliorare l’apporto nutrizionale, o, talvolta,
ad individuare fonti di dolore nella cavità
orale e prevenire così conseguenti problemi
comportamentali in anziani cognitivamente
impoveriti.
• Il mantenimento dei denti naturali e del
tessuto gengivale in stato di salute può
prevenire il bisogno di interventi di emergenza
o di procedure dentali complesse.
In caso di malattia severa del periodonto,
i denti possono cadere ed essere accidentalmente
inalati o deglutiti.
• Il mantenimento della qualità di vita nelle
persone anziane richiede che esse possano
essere libere dal dolore; mangiare e
conversare in modo confortevole; essere
felici del proprio aspetto; mantenere i
rapporti sociali e l’autostima; stare in salute
il più possibile; mantenere, come nel passato,
connotazioni personali quali autostima,
abitudini e livelli di cura della salute.
Cure di igiene orale per adulti con demenza
nelle istituzioni residenziali
per anziani (traduzione da - BestPractice
- The Joanna Briggs Institute) (3)
Argomenti trattati:
• Malattie orali
• Strumenti di valutazione
• Strategie di prevenzione
• Trattamento dentale
• Gestione continua
Introduzione
Malattie e patologie della cavità orale
sono prevalenti in un sotto-gruppo di
anziani che soffrono di condizioni particolari:
svantaggio economico, cure saltuarie
della dentizione, dipendenza funzionale,
demenza, problemi nutrizionali,
difficoltà di deglutizione, tabagismo,
assistenza familiare inadeguata, precedenti
esperienze di malattie orali. Le oropatie
correlano con l’aumento di dipendenza
funzionale, di debolezza fisica, di
co-morbilità cliniche, di terapie pluri-farmacologiche,
di impoverimento cognitivo, di
dipendenza dai curatori. Tendenzialmente
cominciano quando gli anziani ancora
vivono a domicilio, sono presenti quando
vengono ricoverati in ambienti assistenziali
e continuano durante l’istituzionalizzazione,
periodo nel quale si assiste ad una
rapida progressione verso l’adentulia, la
minore piena utilizzazione dei denti rimasti,
e l’aumento di quelli incistati. La scarsa
salute orale ed il dolore dentale impattano
con il generale benessere e con la qualità
di vita influendo su: abilità a mangiare, tipo
di dieta, cambiamento di peso, linguaggio,
idratazione, problemi comportamentali,
aspetto fisico e interazioni sociali.
Progettare una regolare igiene orale per
anziani non autonomi e con impoverimento
cognitivo è una sfida poiché le
cure sono complicate dalla ridotta destrezza
fisica, dall’impoverimento delle
funzioni sensoriali e cognitive e dai conseguenti
problemi comunicativi e comportamentali.
Inoltre, altre cause, come l’assunzione
di terapie plurifarmacologiche e
la presenza di co-morbilità cliniche, hanno
effetti diretti ed indiretti sia sulla salute
orale, sia sulla possibilità di provvedere
alle cure igieniche della bocca. Farmaci
come gli antidepressivi e gli antipsicotici
sono solo due delle molteplici terapie
farmacologiche assunte da adulti con
demenza, che provocano importanti effetti
nocivi a livello orale. Questi comprendono:
diminuzione del flusso salivare (ipofunzionamento
delle ghiandole salivari), percezione
di bocca secca (Xerostomia), discinesia
tardiva, e sintomi extrapiramidali,
come digrignare i denti e alta prevalenza
di lesioni della mucosa del cavo orale.
Molte oropatie sono associate a diverse
condizioni cliniche patologiche: l’adulto
con morbo di Alzheimer ha un ridotto
flusso salivare, il diabetico ha un alto livello
di malattie del periodonto. Recenti ricerche
hanno identificato ulteriori importanti
legami fra patologie orali e stato di salute
generale negli anziani. Le periodontiti
correlano con disturbi cardiovascolari;
l’accumulazione di placca orale sui denti
naturali e dentiere è collegata ad aspirazione
polmonare. Per tutti questi motivi
la promozione di salute orale per gli adulti
con demenza, ospitati nelle residenze per
anziani, è un imperativo.
Obiettivi
L’obiettivo di questa revisione sistematica
è di fornire l’evidenza più valida sui provvedimenti
da adottare con l’adulto con
demenza degente nelle istituzioni residenziali
per anziani. Essa riguarda:
• la documentazione della prevalenza,
dell’incidenza, delle esperienze e del
graduale incremento delle oropatie;
• l’uso di strumenti di indagine da parte dei
curatori per valutare la salute orale degli
assistiti;
• le strategie di igiene orale per prevenire
le patologie orali;
• la previsione del trattamento dentale e la
gestione continua delle malattie della
bocca.
Malattie orali
Gli studi epidemiologici forniscono l’evidenza
che gli adulti con demenza presentano
un aumento di malattie della
bocca, se confrontati con la popolazione
senza demenza.
Questi studi trovano evidenze per i seguenti
aspetti:
• declino nella funzione delle ghiandole
salivari, in particolare la funzione della
salivazione sottomandibolare in adulti con
Morbo di Alzheimer;
• maggiore accumulo di placca e tartaro
sui denti naturali e dentiere;
• aumentato livello di problemi comportamentali
durante l’igiene orale in persone
con demenza;
• aumentato bisogno di assistenza durante
l’igiene orale;
• più alta esperienza, prevalenza, incremento
ed incidenza di carie dentali (come
evidenziato dal numero di otturazioni ed
estrazioni dentarie, perdita dei denti, e
presenza di radici dentali);
• aumentata esperienza e prevalenza di
periodontiti (gengive);
• presenza di oropatie in persone con
grado di patologia dementigena da moderata
a severa, indipendentemente dal tipo
di demenza e dalla situazione residenziale
(domiciliare o istituzionalizzata);
• poca differenza nelle malattie orali fra le
persone, senza demenza e con demenza
lieve, che vivono a domicilio;
• maggior bisogno di trattamenti dentali,
ma diminuita utilizzazione dei servizi
dentali.
Dal momento che l’evidenza è supportata
da una documentazione aneddotica, le
ricerche, fin qui condotte sulla scarsa salute
orale e dentale in persone con demenza,
ricoverate in istituzioni residenziali per
anziani, sono insufficienti per delineare e
predire i fattori di rischio circa l’inizio e la
progressione di tali malattie. I possibili
fattori di rischio identificati comprendono:
disfunzione salivare, polifarmaco-terapia,
condizioni di co-morbilità cliniche, problemi
di deglutizione e di dieta, aumentata dipendenza
funzionale, bisogno di assistenza
per l’igiene orale e scarso accesso all’utilizzazione
delle cure dentali. Alle future ricerche
rimane da identificare se la scarsa
salute orale negli anziani con demenza,
istituzionalizzati, è attribuibile ad uno specifico
fattore biologico, clinico e farmacologico,
e/o alla diminuzione, a partire
dalla diagnosi di demenza, dell’abilità a
mantenere la cura della loro igiene orale
e della possibilità di fornirgliela. Ulteriori
ricerche sono inoltre necessarie per valutare
l’effetto del miglioramento, conseguente
alla rimozione della placca e delle
cure di igiene orale, sullo sviluppo di aspirazione
polmonare.
Strumenti di valutazione
La valutazione della salute orale è una
opportunità per le persone con demenza;
in genere dipende dall’abilità individuale a
riferire segni e sintomi, e a rimanere collaboranti
per tutto il tempo necessario per
l’indagine ed il trattamento dentale.
Sfortunatamente le persone con demenza
non sono in grado di riferire nessun segno
e sintomo di dolore e problemi dentali.
Inoltre, se hanno dolore ai denti o a strutture
vicine, possono non essere collaboranti
durante l’effettuazione di tali pratiche.
Anche se l’indagine epidemiologica orale
mette un luce la necessità di una reale
valutazione di bocca e denti negli adulti con
demenza, solo una scarsa letteratura
riporta una evidenza qualificata sull’uso di
strumenti adeguati per tale compito.
Attualmente, inoltre, non ci sono pubblicazioni,
riguardanti le persone con demenza
ospitate in istituzioni residenziali per
anziani, in cui sia chiaramente dimostrato
che l’uso di strumenti di valutazione e
l’aumento dello standard di cura dell’igiene
orale siano direttamente associati al miglioramento
della salute orale. L’evidenza
sull’uso di strumenti di screening per la
valutazione orale mostra che un’indagine
di successo (in grado di identificare coloro
che necessitano di un’ulteriore controllo da
parte dei dentisti) effettuata dallo staff
infermieristico, fra i degenti con o senza
demenza, richiede una appropriata formazione
e la collaborazione di un professionista
delle cure dentali. L’opinione di esperti
nel campo indica che lo screening valutativo
della bocca, effettuato da un membro
dello staff e poi dal dentista, dovrebbe
idealmente iniziare nel modo più facile e regolare,
e proseguire poi nelle modalità
richieste dallo staff e/o dal dentista. Sono
necessarie ulteriori ricerche per evidenziare
tale opinione di esperti.
Strategie di cura
Dal momento che condurre ricerche su
persone con demenza costituisce una
sfida organizzativa e finanziaria, a tutt’oggi
ci sono solo piccole evidenze pubblicate,
compresi studi clinici controllati, riguardanti
l’efficacia, la fattibilità o l’implementazione
di strategie di prevenzione dentale, utilizzabili
nella gestione della salute orale degli
anziani con demenza, e, in particolare,
di coloro che vivono in istituzioni residenziali.
Clinici e ricercatori sostengono
che le seguenti strategie preventive,
studiate ed usate sia con la popolazione
in generale sia con alcuni gruppi di adulti
con bisogni speciali (istituzionalizzati e a
domicilio), sono efficaci nel prevenire le
malattie orali, ed hanno una utilità rilevante:
• controllo dentale regolare;
• assistenza durante le cure di igiene orale,
usando tecniche di gestione comunicativa
e comportamentale idonee per la
demenza;
• regolare spazzolatura dei denti e lavaggio
della dentiera;
• uso di fluoride con elementi–base come
acqua, dentifrici, collutori e gel;
• uso di clorexidina gluconato antimicrobico
(senza alcool) in gel o collutorio (anche
spray) per carie dentali e malattie del
periodonto (gengive);
• uso di gomma e caramelle da masticare
senza zucchero per stimolare la salivazione,
ed utilizzo di un sostituto della saliva;
• monitoraggio dei polifarmaci ed altre
medicine che possono dare effetti collaterali
orali come la “secchezza della bocca”.
Trattamento dentale e gestione
continua
L’evidenza sulla gestione dell’igiene orale
e del trattamento dentale comprendeva gli
interventi di cure igieniche orali ed il diario
relativi alla gestione dei bisogni dentali
dei residenti. Gli studi che hanno analizzato
il diario indicano che l’implementazione
degli interventi dentali è stata
condotta con bassa priorità nell’assistenza
di staff e l’intervento di cura era il più probabile
ad essere dimenticato. Le ragioni
più frequentemente citate per spiegare
tali omissioni erano la mancanza di tempo
e di personale, ed i comportamenti “difficili”
degli ospiti. L’evidenza sosteneva che un
training fornito allo staff, con un tirocinio
pratico focalizzato sulle procedure di salute
orale, migliorava le attenzioni degli operatori
verso tale aspetto ed aumentava il livello
e la qualità dell’intervento. Sono necessarie
ulteriori ricerche che indaghino la
frequenza richiesta e l’efficacia dei tentativi
e degli interventi di cura dell’igiene orale
per i residenti con demenza; vanno altresì
verificate la fattibilità e l’efficacia dell’introdurre
nelle residenze di cura persone
specificamente formate, che siano responsabili
degli interventi dentali quali la valutazione
orale, il monitoraggio delle previste
regolari cure di igiene orale, la formazione
della staff nelle procedure di salute orale,
e nell’organizzare gli appuntamenti dentali.
E’ anche suggerita la specifica formazione
di uno staff “facilitatore”, che sia responsabile
delle procedure dentali.
Aiuti preventivi
Le evidenze sull’intervento specifico di
gestione della salute orale nei residenti con
demenza sono limitate. I seguenti aiuti
preventivi sono risultati essere efficaci
quando introdotti insieme a un programma
di formazione dello staff:
• divaricatore per la bocca e equipaggiamento
dentale modificato per aumentare
l’accesso alle cure orali;
• spazzolini modificati, per esempio retro
inclinati o aspiranti;
• spazzolini elettrici;
• prodotti al fluoride;
• sostituti salivari;
• prodotti al clorexidina gluconato antimicrobico.
Tecniche di gestione
L’evidenza sull’applicazione degli interventi
di salute orale ha mostrato che le persone
con demenza ostacolano lo staff nell’esecuzione
di tali cure con comportamenti
come rifiutare di aprire la bocca, rifiutare le
cure di igiene orale, non capire le istruzioni,
mordere lo spazzolino da denti, essere incapaci
di risciacquarsi, oltre a risposte
fisiche e verbali aggressive. Dal momento
che i problemi di comportamento influiscono
in modo significativo sul loro stato
di salute orale, sono necessarie ulteriori ricerche
che identifichino le migliori strategie
per gestire il comportamento degli assistiti
mentre si opera per provvedere loro le cure
di igiene orale. L’opinione di esperti ha suggerito
che le seguenti tecniche di gestione
della comunicazione e del comportamento
potrebbero aumentare la possibilità di attuare
con successo gli interventi di cura
dell’igiene orale, minimizzare la non collaborazione
dei soggetti e massimizzare le
loro abilità:
• sviluppare una routine attuando la cura
di igiene orale alla stessa ora, tutti i giorni,
non necessariamente nell’ora della toelette,
con la partecipazione, se richiesto, di
più curatori;
• intraprendere le cure orali in un ambiente
tranquillo e privo di distrazioni;
• usare frasi ed indicazioni brevi e semplici;
• usare compiti suddivisi e istruzioni per
una sola attività alla volta;
• usare stimoli non verbali, per esempio
espressioni facciali e contatti fisici rassicuranti;
• toccare delicatamente per stimolare un
rapporto di fiducia;
• usare dei richiami e dei solleciti per le
cure di igiene orale;
• fornire diversivi per tenere occupate le
mani e prevenire comportamenti di presa
coatta;
• usare tecniche di comunicazione per la
demenza come la “sequenza”, il “collegamento”
e il “salvataggio”. La “sequenza”
prevede che un curatore inizi un compito
di cura igienica orale, e poi aiuti il soggetto
a completarlo. Il “collegamento” utilizza diverse
modalità sensoriali, in particolare la
vista e il tatto, per aiutare la persona a
comprendere meglio il compito; questo avviene,
per esempio, posizionando un secondo
spazzolino nelle sue mani. Il “salvataggio”
è spesso usato per favorire il
completamento dei compiti di cura dell’igiene
orale degli ospiti con demenza. Se
il tentativo di cura igienica non è completamente
riuscito, il curatore può uscire e un
altro arriva e lo ritenta - è circa come “giocare
ai buoni e ai cattivi”, ma può ben riuscire
con alcuni pazienti non collaboranti.
Implicazioni per la pratica
Questa revisione ha messo in risalto il
cresciuto interesse sulla salute orale degli
anziani e gli studi epidemiologici in materia
mettono in luce l’importante bisogno di
mantenere la salute orale in questa popolazione.
Nelle residenze assistenziali sono
state identificate tre componenti-chiave
della salute orale, e la necessità di una
chiara definizione della responsabilità per
ognuno di questi: valutazione orale, cura
dell’igiene orale e trattamento dentale. La
ricerca ha indicato che l’addestramento
dello staff, nella forma di un ampio programma
orientato alla pratica, indirizzato
ad aree come le malattie orale di base, lo
screening della valutazione orale, la dimostrazione
pratica delle tecniche e dei prodotti
di igiene orale, ha avuto un impatto
positivo sulla gestione dell’igiene orale. Ci
sono, tuttavia, poche evidenze indirizzate
all’efficacia a lungo termine degli interventi
preventivi per la specifica popolazione
istituzionalizzata, e un vuoto di evidenza
basata su studi clinici. Il regolare utilizzo
clorexidina gluconato di spazzolino, di
dentifricio e di prodotti terapeutici al fluoride,
e l’applicazione di prodotti al clorexidina
gluconato hanno avuto la convalida
dalle ricerche sull’efficacia per la popolazione
in generale e per qualche gruppo
con bisogni speciali.
Raccomandazioni
• pulizia regolare con spazzolino e uso di
dentifricio al fluoride (Grado A);
• uso di acqua al fluoride per bere e per
cucinare ecc. (Grado A);
• applicazione di fluoride terapeutico, per
esempio un dentifricio extraforte 5000ppm,
un collutorio (in bottiglia spray) o, applicazioni
di gel (Grado B);
• ridotta assunzione e frequenza di consumo
dello zucchero (Grado A);
• regolari controlli dei denti e pulizia da
parte di professionisti (Grado A);
• organizzazione di programmi formativi
pratici rivolti ad infermieri e staff di cura, per
migliorare la cura dell’igiene orale fornita
agli ospiti delle residenze assistite per
anziani (Grado B);
• uso di gel o collutorio/spray a base di
chlorhexidine gluconato antimicrobico
(Grado B);
• uso di sostituti della saliva o di gomma da
masticare senza zucchero, quando indicato
per ridurre la xerostomia (Grado B);
• regolare pulizia della dentiera e sua rimozione
durante la notte (Grado B);
• uso di divaricatore buccale e di attrezzature
dentali modificate per aiutarsi a stabilizzare
la mascella, a interrompere il riflesso
della masticazione o del morso, migliorare
l’accesso alla bocca (Grado C);
• staff per condurre uno screening valutativo
dentale e/o per completare, con facilità
e regolarità, l’ esame dentale, fatto dal
dentista all’ammissione dei residenti
(Grado B);
• miglioramento della relazione fra i dentisti
e lo staff operante nell’istituzione per
assicurare che il team dentale diventi una
parte del team di cura della struttura
(Grado C);
• sviluppo, nella struttura, di individui specificatamente
formati, che siano responsabili
delle procedure dentali quali: la valutazione
orale dei residenti, il monitoraggio
del provvedimento di regolari cure di igiene
orale, la formazione dello staff nelle pratiche
di salute orale e l’organizzazione
degli appuntamenti dentali (Grado C).



ME LI DAI PUNTI PER LA SPIEGAZIONE ?  (+ info)

al mio bimbo fa male un dente nuovo di davanti e la gengiva si è ritirata?


il dente si è spostato in avanti e anche nel dente accanto sta diventando trasparente la gengiva,il dentista mi ha detto che è colpa del bimbo che mette la lingua in avanti e per ora non ci può fare niente se ne parla a 12 anni mettere un apparecchietto .ma nel frattempo la situazione non sarà peggiorata sono veramente disperata.cosa posso fare per un rimedio ?cosa sta succedendo...........
domani mi metto alla ricerca di uno bravo è che sono troppo spaventata abbiamo avuto svariati problemi di altro genere ed ora sono veramente stanca
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puoi provare a chiedere la consulenza di un altro dentista ad esempio!!  (+ info)

Ma è legale farsi il piercing alla lingua e alla gengiva di sopra?


Perché ho visto alcune ragazza minorenni o anke ragazzi con sti tipi di piercing!
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Sì che è legale...
Se sei minorenne devi solo farti firmare il consenso da un parente.
Comunque non è alla gengiva, ma al frenulo. Il piercing in sè si chiama smiley.
E quello alla lingua mi pare che sia stato abbastanza sdoganato, c'è ancora gente che si stupisce?  (+ info)

Dente del giudizio che spinge sulla gengiva per uscire, infezione e relativo pus: quanto è pericoloso?


Non l'ho io, il mio fidanzato ha una dentista idiota che gli dice che non è necessario togliere di denti del giudizio, però ha la gengiva più spessa del normale quindi è già più di un anno che patisce le pene dell'inferno ogni volta che il dente si fa sentire. Ora è senza antibiotici, gli fa male da una settimana e la gengiva attorno al dente è diventata bianca con PUS. Cosa deve fare? Visto che i dentisti non ci sono nel weekend, io che però sono un po' troppo apprensiva sulla salute, ho paura che vada in setticemia e per me dovrebbe andare in pronto soccorso o almeno dalla guardia medica. Potrei avere dei pareri vostri per favore? Ricapitolando: dente del giudizio, tanto dolore, infezione con pus.
Perdonato u.u sono un pochino paranoica su certe cose u.u
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SE SE, IL MIO FIDANZATO...

va in una farmacia di turno, prendi qualche antinfiammatorio e l'antibiotico, se il dente non te lo togli il 7 si caria e lo perdi, quello che sta per uscire esce storto, in tutto questo diventi mal occlusa avrai problemi durante la masticazione, nei casi gravi ma non penso sia il tuo anche durante la fonazione  (+ info)

Oggi mi hanno estratto un molare, è normale che ho la gengiva gonfia?


scusate se trovate la domanda stupida..ma ho solo tredici anni e non mi intendo di denti..
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Normale, perchè non c'è piu il dente.
E forse anche l'effetto dell'anestesia =(
Fa male eh?
povera ;(
poi in estate :(  (+ info)

Patina bianca sulla gengiva dopo estrazione dente del giudizio?


Ieri ho tolto un dente del giudizio (inferiore dx), mi sono stati messi dei punti, ma adesso mi accorgo che c'è una patina bianca sopra...è normale? A qualcuno è successo?
Ieri dato che il sangue non mi si fermava ho continuato, come ha detto il dentista, a metterci dei rotolini di garze; visto che non serviva a nulla ho utilizzato il vecchio metodo della nonna, sciacqui con acqua e aceto.
Ho preso un antidolorifico prima di andare a letto x sicurezza, anche se non faceva molto male; oggi ho fatto sciacqui con il Corsodyl, sotto consiglio del dentista, e mi ha detto che se entro domani il dolore aumenta devo iniziare con l'antibiotico perchè vuol dire che ha fatto infezione. Ma a me non fa molto male, più che altro è una sensazione di fastidio.
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